Ho 6 pro nipoti dal 14 anni a 9 mesi e dovrei essere meno
vulnerabile, invece - nel ritrovare un appunto del 2001 quando mi è
stata annunciata la nascita di Marta (ma mia prima) - mi sono emozionata
come allora.
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dicembre 2001 giovedì.
La pausa pranzo del giovedì mi viene regalata dalle mie nipoti e
rappresenta una gioiosa occasione per me che le posso guardare,
viziandole un po’ e cercando di partecipare al dipanarsi degli
avvenimenti che via via le coinvolgono
Ma questo 20 dicembre 2001 rivela, da subito, la sua caratteristica di
eccezionalità. Assieme a Roberta, 26 anni, arriva anche Ambra mia nuora
(non attesa) che viene festosamente accolta. Sopraggiunge Paola (la
minore) che prende posto a tavola mentre mi giunge, quasi perentoria
una sollecitazione : ”Siediti nonna” mi siedo e Roberta mi guarda e
sussurra : “ Nonna...aspetto un bambino.”
Sento una specie di incontrollabile singulto che sale dal profondo, prontamente bloccato da un sorriso. Poi un abbraccio lungo, forte, intenso. I miei occhi cercano quelli di mia nuora che sono lucidi e commossi e tendo una mano per accogliere qualcosa che Roberta mi porge. Sono le immagini dell’ecografia.
Guardo quell’ombra che misura metà di un mio mignolo e mormoro, senza riuscire a dominare l’emozione :”Dio...com’è bella!”
Quando mio figlio ci raggiunge l’atmosfera è festosa “Sai già tutto?” “Si. E tu cosa dici?” Conciso, si cela dietro una battuta: ”Se sarà maschio curerò io il settore sportivo!” “E se è femmina?” “ Mi rassegnerò a restare in minoranza!”
Poco dopo rimango sola, con la dolce consapevolezza di questa realtà e asciugo sorridendo col dorso della mano lacrime dolcissime.
Sento una specie di incontrollabile singulto che sale dal profondo, prontamente bloccato da un sorriso. Poi un abbraccio lungo, forte, intenso. I miei occhi cercano quelli di mia nuora che sono lucidi e commossi e tendo una mano per accogliere qualcosa che Roberta mi porge. Sono le immagini dell’ecografia.
Guardo quell’ombra che misura metà di un mio mignolo e mormoro, senza riuscire a dominare l’emozione :”Dio...com’è bella!”
Quando mio figlio ci raggiunge l’atmosfera è festosa “Sai già tutto?” “Si. E tu cosa dici?” Conciso, si cela dietro una battuta: ”Se sarà maschio curerò io il settore sportivo!” “E se è femmina?” “ Mi rassegnerò a restare in minoranza!”
Poco dopo rimango sola, con la dolce consapevolezza di questa realtà e asciugo sorridendo col dorso della mano lacrime dolcissime.
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