pag.58 Giornale di Brescia del 12 febb.2016 .
L‘asfalto è lucido di pioggia appena cessata e la strada è deserta.
Improvvisamente compaiono due ragazzi che corrono sicuri a lato del
marcia piede ed è lei, col suo giubbino rosso che segue il ragazzo che,
gioiosamente disinvolto sale e scende dal cordolo del marcia piede,
mentre lei segue il percorso restando sulla carreggiata . Ad un tratto
lei rallenta un po’ e il giovane si ferma a sua volta,
nota l’improvviso cedimento, la raggiunge e l’abbraccia teneramente.
Rimangono cosi dolcemente avvinti mentre lui le sussurra qualcosa
all’orecchio e la ragazzo ride sommessa.
E la mia fantasia galoppa ! Mi
piace immaginare che lui le abbia sussurrato « Jo te amo, mi imperfecto
amor ! » che è come dire “Mi piaci come sei e amo anche, le tue
fragilità.” e sott’intende “non tenterò di cambiarti “ che è, in
concreto la più bella prova d’amore. Parole di sicuro incanto, incisive e
intense adatte a un sentimento che è già otre l’utopistico romanticismo
ed ha conquistato una solidità duratura e rassicurante.
Torno alla
realtà e guardo i due che riprendono a correre, stavolta affiancati e
scompaiono velocemente al mio sguardo, ma io rimango a guardare la
strada e mi accorgo di sorridere, teneramente partecipe. Il 14 febbraio
prossima si festeggia San Valentino e io auguro a questi ragazzi, e a
tutti gli innamorati di correre fianco a fianco nei sentieri della vita,
sempre pronti a sussurrare, reciprocamente : « Jo te amo, mi imperfecto
amor ! » - remucci@alice.it
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