Bresciaoggi 4 febb. 2014
Giornale di Brescdia 5 febb. 2014
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Sotto la doccia, confortevole e calda sorridevo poco fa, ai miei
quindici anni e al tempo in cui mi concedevo il lusso settimanale del
bagno “Al diurno”.
All’epoca, non avevamo il bagno in casa e c’era la
guerra, ma quando – con il mio fagottino della biancheria pulita –
entravo al Diurno i sogni imperversavano prepotenti e liberi. Il Diurno
era, per me, una specie di Paese dei balocchi, c’erano i bagni , due
solerti manicure, il barbiere e la pedicure. Un’oasi di pace che
accoglieva i miei sogni di fanciulla.
E lì, nell’acqua tiepida e
saponata sorridevo al mio Principe. Allo sconosciuto che avrebbe
abbattuto la parete del mistero, che il mio giovane corpo anelava. Un
angolo di paradiso nell’orrore di quella tragica realtà.
Improvvisamente mi distrae richiamandomi alla realtà la mia dolce
Ketti. Sorrido di me e corro da voi amici carissimi per offrirvi i miei
sorridenti quindici anni intatti .
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