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Mi
considero fortunata perché il desiderio di possedere, non mi appartiene. Mentre
è mio il desiderio di porgermi al meglio, dignitosamente, come segno di
rispetto verso l’altro ! Ed ho sempre cercato di avere ciò che è indispensabile
ad una dignitosa autonomia.
Ma
mi rendo conto che Il sistema della nostra società spinge verso l’avere anche perché non è
facile “essere”. Ma, se ci si riesce, è fatta: è risolto il problema più crudo
della vita, abbiamo raggiunto un equilibrio e qualche sicurezza. Mentre inseguire
l’avere significa proporsi, schierarsi, iscriversi a una gara che non finirà
mai: raggiunto l’oggetto desiderato, c’è sempre qualcosa di più desiderabile da
conquistare.
Ma
la felicità non si raggiunge seguendo questo percorso. È una strada ingannevole.
Conosco pochi uomini sereni e in pace con se stessi e con il mondo perché “sono”;
mentre quelli che “hanno”, sono sempre tormentati- anche senza rendersene conto-
per aver consegnato le loro vite a fatiche di improbabile risultato.
Questa
breve predichina ve la porge la muccina, prima di andare incontro al Mondo lieti di partecipare.
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