sabato 16 agosto 2008

Bentornato esperanto !

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Una latente sfiducia nel buon senso degli uomini, collocava tra i sogni irrealizzabili la speranza che l’ insegnamento obbligatorio dell’esperanto in tutto il mondo diventasse una realtà, invece…ho recentemente appreso che – nelle sedi idonee – se ne riparla.

La confortante notizia chiarisce che in Italia, c’è una proposta di legge che ne prevede l’inserimento in tutte le scuole (cosa che avviene attualmente solo in Ungheria).

Soltanto raramente mi tornava alla mente il progetto - ventilato già nei tempi lontani della mia adolescenza – ma ritengo da sempre che l’insegnamento di un’ unica lingua in tutto il mondo, sarebbe il primo, imprescindibile passo verso la comunicazione e la comprensione tra i popoli.

Forse questo preoccupa qualche guerrafondaio che, magari si è dato la pena di ostacolare il progetto, ma la ripresa dell’argomento ritenuto fin qui utopistico mi ha messo di buon umore e riempito di speranza.

Ci vorrà tempo, ma io credo nell’efficacia dei piccoli passi. Mi rattrista invece, l’apatia, la mancanza di entusiasmo, l’indifferenza, il comodo defilarsi., l’egoismo.

Intuire che alcune persone di una certa età, senza vergognarsene, agiscono come se un eventuale, futuro miglioramento non li riguardasse, mi amareggia profondamente.

Il mondo può certamente fare a meno di loro, ma partecipare e combattere anche per ciò di cui non saremo direttamente partecipi, vuol dire contribuire e questa è una sensazione meravigliosa. r.m.
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N.B. Nel corso di una conversazione in merito, un amico che stimo mi ha fatto notare che l’inglese viene insegnato ormai in tutto il mondo, ed ha certamente ragione, ma una lingua che non risalga ad una nazione, mi sembra meglio universalmente adottabile. Ma forse la mia più romantica idea è meno attuabile ma,in concreto, ciò che conta è capirsi.

3 commenti:

calendula ha detto...

imparerei volentieri l'esperanto, conosco già abbastanza bene l'inglese, e poter comunicare con persone di nazionalità diverse dalla mia mi ha sempre entusiasmato tantissimo, corro ad informarmi di più su l'esperanto... non ne so abbastanza!!!
Grazie mille per la preziosa notizia!!

Aliza ha detto...

Cara Renata, mi sembra più pratico sperare che questa comunicazione possa avvenire in inglese, perché anche se fa riferimento ad una nazione precisa, è sempre la lingua più diffusa nel mondo, e gran parte del lavoro è già stato fatto mentre con l'esperanto bisognerebbe incominciare da capo. Quello che è augurabile è che possa crescere questo desiderio di comunicare, di discutere, di considerare seriamente le ragioni dell'altro. Le ragioni dei paesi più poveri che non hanno peso qualsiasi lingua parlino. Baci e buon fine settimana A.

Renata ha detto...

CALENDULA - Tutto è motivo di interesse, ma la possibilità degli uomini di comprendersi è certamente prioritaria.

Bene se l' espranto è un bene, ma bene se è l'inglese che può (a questo punto) accelerare i tempi.

Buona domenica.
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ALIZA.Concordo sul fatto che l' importante è scegliere la via più breve per eleminare o ridurre le distnze tra gli uomini. Grazie.