giovedì 28 marzo 2019

Alcool e droga sono armi improprie

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 Giornale di Brescia 27 marzo 2019 

Pare proprio che i giovani d’oggi comincino presto a bere e a volte bruciano le tappe buttandosi, precocemente, su bevande alcooliche di ogni genere. E’ il loro modo di socializzare che li fa sentire - erroneamente - inseriti e già adulti ed è’ così che sprecano la loro paghetta. 
Nei miei verdi anni non si sentiva nemmeno parlare di paghetta, ma adesso – con i tempi così cambiati – ci sta anche una certa disponibilità, che dovrebbe però essere limitata allo stretto necessario, previo il controllo dell’uso, laddove sia possibile. Quando però si instaura la dipendenza è opportuno e doveroso aiutare i giovani ad uscirne. E – senza trascurare l’esempio che deve essere offerto in famiglia – bisognerà approfondire la conoscenza dei danni derivanti da tali abusi, parlandone nella Scuola e in qualunque altra sede idonea. 
L’alcool offusca e spesso annulla le facoltà cognitive intellettuali, stravolge i comportamenti e  non c’è niente di peggio che togliere all’intelligenza la facoltà di esprimersi con prontezza e lucidità. Una mente appannata istupidisce l’individuo che non è più  in grado di discernere il bene dal male. Sono troppi i giovani che si lasciano asservire all’alcool, rinunciando alla limpida partecipazione mentale agli eventi. 
E’ davvero squallida la persona che permette - a sostanze di cui è nota la pericolosità - di alterare le sue facoltà e non asseconda la curiosità, l’interesse partecipe, l’apprendimento che arricchisce la mente. Perché non provare a sentirsi orgogliosi di una mente padrona delle sue sensazioni ? Ogni volta che mi si presenta l’occasione ripeto che “alcool e droga sono armi improprie. Se salgono in macchina con te, possono fare di te un assassino, che tu lo voglia o no”. 
renata mucci . Brescia

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