Giornale di Brescia del 17 agosto 2018
Dopo il crollo del Ponte Morandi.
Guardiamo sbigottiti senza poter parlare e incapaci di
tacere. Siamo con le vittime, con i superstiti e con le loro famiglie mentre le
ore scorrono e il pensiero non si distoglie ! Troppo grave il fatto, troppo
tragico l’evento mentre le ipotesi avanzano spinte dal bisogno di trovare un
ragione dove non c’è niente di ragionevole.
Le immagini sembravano proiettare
un film dell’orrore che, soltanto alla fine, lasciava ritrovare la regolarità
del respiro, ma era invece una realtà intrisa di dolore e di sangue. Le parole
arrancano per trovare una qualsiasi coerenza, mentre un pensiero nella mia
mente riaffiora sempre incalzante, sempre uguale, sempre lo stesso.
Oltre alle
malattie, ai lutti, e alla fatica del vivere si affacciano nel panorama globale scosse
sismiche, alluvioni, tempeste, tzunami e incidenti di vario genere spesso
inevitabili che però non distolgono l’uomo dal compiere atti distruttivi come
le guerre sempre e comunque fratricide.
Quando l’Homo Sapiens riterrà
sufficienti i tragici eventi che siamo costretti a subire ? Quando – oltre che
costruire - si impegnerà a fondo per conservare la bellezza del territorio
senza contribuire invece al suo deterioramento ? Quante vite dovranno essere
ancora immolate sull’ara della colpevole trascuratezza? Quando ? - renata mucci - Brescia
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