--------------------------------
Giornale di Brescia - domenica 27 novembre 2016
block notes di renata mucci
---------------------------------
Sicurezza sulla strada.
O c’è in me l’incapacità di accettare la realtà o c’è, nella realtà, qualche anomalia di troppo. Non ha senso, tanto per chiarire, che venga definito “omicidio involontario” quello perpetrato da un ubriaco o da un drogato alla guida di un’automobile. Un individuo che sale sulla sua autovettura, parte velocemente e investe in pieno una o più persone, se viene arrestato, gode di assurde, inaccettabili attenuanti.
Ma insomma, si tratta di
incoscienza colpevole e assolutamente volontaria che stronca vite
innocenti e pertanto punibile con il massimo della pena. Altro che
attenuanti !. Io ho rinunciato a rinnovare la patente appena la mia
vista si è dimostrata carente e inadatta alla guida e ritengo di aver
fatto soltanto il mio dovere. Quello stesso dovere che è obbligatorio
per tutti .
L’attuale interpretazione di una legge – già di per sé
carente – consente a questi assassini di cavarsela quasi sempre con
lievi pene sempre inadeguate. Sappiamo tutti che ci si deve mettere alla
guida perfettamente sobri. Lo sappiamo tutti, che perfino la sonnolenza
è colpevole, sappiamo che nel momento in cui uno accosta alle labbra un
bicchiere di una qualsiasi bevanda alcolica o peggio ancora sniffa
qualche sostanza che lo limita nelle sue facoltà, lo sa di essere un
potenziale pericolo pubblico. E’ inutile girarci intorno. Lo sa e se ne
infischia ! Questo è il vero punto dolente e sarebbe proprio il caso di
rendere esemplari le pene conseguenti ad un omicidio quale che sia
l’arma usata.
E
concludo con un mio aforisma che spero sia convincente :
“
Droga e alcool sono armi improprie. Se salgono in macchina con te, possono fare di te un assassino, che tu lo voglia o no.” (r.m.)
---------------------------------
Nessun commento:
Posta un commento