Uno di quei motivi non chiaramente identificabili
ha fatto riaffiorare eventi dell’infanzia che mi hanno segnato
profondamente. E rivivo un evento in cui, senza preavviso alcuno .
indipendentemente dal fatto che il sole inondasse la nostra cucina o che
piovesse a dirotto, quasi sempre di domenica - mamma apparecchiava con più
cura, la tavola, adornandola con un fiore in un bicchiere e metteva in bella
vista il mezzo litro di vino rosso che solitamente mancava sulla nostra mensa.
Ci voleva, me e mia sorella, con il vestitino della
festa ed esclamava orgogliosamente “Guardate un po’” accennando al cestino con
la frutta di stagione (solitamente assente ) e aggiungeva “Dobbiamo festeggiare
che stiamo bene, che papà lavora e che la natura che ci circonda è il nostro
patrimonio più prezioso. Lo sapete vero ?” alla nostra risposta ovviamente
affermativa aggiungeva in modo conclusivo, ma perentorio : ”Non dimenticatelo!”
La mia mamma non aveva cultura, - maggiore di nove fratelli e orfana di madre –
aveva dovuto affrontare precoci fatiche e responsabilità, ma fortunatamente era
ricca di quella sensibilità intelligente che le ha consentito di essere madre
amorevole e una splendida educatrice. Non faceva prediche o sermoni, ma si
proponeva come esempio in ogni circostanza - Si dice che i figli cominciano con
l’amare i genitori, poi li giudicano e, raramente li perdonano. Non so se ho
attraversato queste fasi ma so che ho amato mia madre quando non si usava
esternare i sentimenti.ma se potessi farlo adesso lo farei con uno slancio che
è lievitato con una stima profonda. Santiddio, mi chiedo, perché ci lasciamo sfuggire opportunità così
importanti e irrecuperabili ? Ops !
mercoledì 2 settembre 2015
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