Mentre calo le tapparelle, il mio pensiero è già in corsa verso la notte
che sornionamente pregusto. Infatti, cosa c’è di più bello – specie
dopo una giornata bigia e piovosa – che infilarsi tra le coltri con la
voglia di rivolgere a noi stessi, un compiaciuto sorriso?
Sorridere
riepilogando il nostro atteggiamento verso gli eventi trascorsi e
compiacersi per aver offerto un paziente ascolto, di aver espresso un
giudizio benevolo, o aver elargito un sorriso . Poter sussurrare
“Vieni a ristorarmi, dolce nanna! Ho fatto del mio meglio ! “
Non
occorrono gesti eclatanti, ma cenni gentili! Non servono azioni
d’effetto, ma piccole cose affettuose. Non occorre essere eroi, basta
essere buoni. E se non sempre ci riusciremo, io credo che basterà avere
tentato.
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