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Io, classe 1927, ho sentito un brivido quando ho letto le parole del dr. Mario Calabresi su LA STAMPA e, con gli occhi umidi mi sono chiesta : "perché non si può mantenere viva la memoria ? Perché ?
Grazie dr.Calabresi, un grazie profondamente commosso da renata mucci.
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Guardo con grande stima e con nostalgia alla generazione nata durante e dopo la Prima Guerra Mondiale, i ragazzi degli Anni Trenta e Quaranta, che si trovarono investiti dalla guerra quando avrebbero dovuto andare all’università, cominciare a lavorare o sposarsi, che provarono la fame, le bombe e l’occupazione nazista ma poi furono capaci di mettere da parte i rancori e di ricostruire il Paese.
Era le generazione dei miei nonni, li ho sentiti lamentarsi pochissimo e mi hanno sempre colpito per la capacità di guardare avanti, nonostante l’età e il passare del tempo. Alcuni di loro li ho rincontrati in questi mesi nella mia ricerca degli abbonati più antichi e la loro tenacia continua a emozionarmi.
La lezione più importante che ci lasciano è che non esistono problemi insormontabili, che è possibile rialzarsi e che è ridicolo e stupido pensare che le cose non possano essere cambiate. Oggi ci culliamo nell’idea di vivere nel peggiore dei mondi possibili ma questa è solo una grave mancanza di memoria.
Mario Calabresi
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mercoledì 17 ottobre 2012
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2 commenti:
Mi piace M. Calabresi ed il pensiero positivo di persone così avanti negli anni ed ancora con tanta voglia di cambiamento, senza piangersi addosso!
Baci.
In effetti, non abbiamo più voglia di piangere. Abbiamo già dato.
Sei sempre molto gentile, cara RIRI. Un abbraccione !
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