IL GIORNALE – lettere 18 ottobre 2009
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A fronte di notizie amare e destabilizzanti, rimbalzano (consolatorie) le news sul volontariato. Migliaia di persone si adoperano nel settore dell’assistenza domiciliare, dei malati terminali, sulle ambulanze, nell’aiuto ai terremotati, dei disabili e ovunque sia utile mano-d’opera e sentimento fraterno.
Persone intimamente predisposte al bene, generose, altruiste. Encomiabili! Questo dimostra che il supporto a talune carenze dello Stato è indispensabile e già al tempo in cui si è attuato l’esonero del “servizio militare”, mi sono chiesta perché non si è pensato di istituire , in alternativa, un periodo di “servizio civile” almeno in ambiti in cui i nostri giovani fossero in grado di operare.
Sento già le obiezioni: “Per il volontariato ci vuole predisposizione!” Giusto e allora mettiamo a disposizione i ragazzi dell’ipotetico “servizio civile”, diverse possibilità d’impiego. Ci sarà chi preferisce pulire i giardini e gli argini dei fiumi, chi si sente portato verso i disabili, chi sulle ambulanze e questi squadroni di giovani volonterosi potrebbero servire
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