Pubblicata da IL GIORNALE domenica 13 luglio 2008
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E’ di questi giorni la notizia dell’ennesimo spietato delitto e del ritrovamento di un cadavere oltraggiato e “la domanda sorge spontanea”.Il colpevole ha confessato, ma la pena sarà esemplarmente attinente?
Una persona che uccide e occulta un cadavere, é da considerare una “mela marcia” da isolare e punire in modo esemplare oppure la società si deve adoperare per un recupero riqualificante?
Ho udito buone argomentazioni a sostegno del recupero in ogni caso. Buone argomentazioni che però non mi hanno convinta.
Forse perché privilegio il rispetto dovuto alle vittime che – mentre ci si impegna per offrire uno sbocco agli assassini - vengono dimenticate.
Anche dopo un approfondito esame , prevale in me il convincimento che chi spegne una vita non ha diritto ad una vita normale da vivere dopo un tempo relativamente breve.
L' inadeguatezza della pena offende i familiari delle vittime e la memoria delle vittime stesse. Un reinserimento talvolta prematuro ha già consentito, purtroppo, ad alcune “mele marce” che dovevano essere tolte dal cesto, di fare nuovi mortificanti danni.
E rimane senza risposta anche un’ultima domanda: chi é in grado di garantire che il temporaneo annebbiamento che ha provocato l’omicidio o la strage non si riproporrà anche dopo la riabilitazione?
Oppure c’é chi conosce la risposta? Cupi pensieri che tornano inevitabilmente, al riproporsi della malvagità umana.r.m.
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lunedì 14 luglio 2008
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7 commenti:
istintivamente e anche per l'educazione religiosa che ho avuto, sono portata a pensare che tentare il recupero di chi ha pur gravamente sbagliato sia una questione di umanità. Questo non è autorizzare a sbagliare, penso che se per qualche vario motivo anch'io sbagliassi non vorrei che buttassero via la chiave. E' vero perdere una persona cara in modo violento dev'essere terribile e, questo è il nocciolo della questione, e magari il colpevole per lungaggini, scappatoie legali, prove false, perizie psichiatriche, condoni, non sconta la pena questo è doloroso ed ingiusto. Dovrebbe oltre che scontare la pena fare un percorso di crescita, non frequentare una scuola di specializzazione a delinquere. Saluti A.
Aliza - ricordi Erica, che ha ucciso con premeditazione mamma e fratellino con innumerevoli coltellate ? Hai presente quei ragazzi che hanno sotterrato due "amici" ancora vivi? E il delitto plurimo di Erba? Alizza! Non so che farci se penso con strazio alle vittime.Io credo che la punizione degli assassini debba essere severa, esemplare e senza svaghi e sconti. Il recupero, o meglio il tentativo di recupero è in teoria un buon percorso, ma in pratica ha finora procurato nuovi lutti. Vogliono provarci ? O.K. ma senza sconti sulla pena. Questa è soltanto la mia opinione che non mi impedisce di rispettare la tua.Saluti e buona serata.
Questo discorso è quasi inesauribile, e molto, molto difficile...
Per fortuna:
1) Non sono i parenti della vittima a giudicare il colpevole.
2) Abbiamo un grado di civiltà che ci insegna a non scender al livello di chi "reca l'offesa"
3) Sappiamo tutti che il così detto "Pugno Duro", polizia spietata e pena di morte, hanno scarsi risultati, se non a volte peggiorar le cose.
4) Crediamo ancora in molti che le persone sono recuperabili, ad una seppur minima, decenza.
Purtroppo:
1) troppe volte vediamo "fuori" chi avrebbe dovuto riflettere molto più lungamente sulle sue malefatte.
2) troppo tardi e male ci si occupa dei disagi sociali che generano "malavita"
3) il nostro sistema giustizia è oggetto di altre mire, fuorchè farlo funzionare.
4) li manteniamo noi tutti, questi che stanno dentro, ergastolani e non, quindi per molti aspetti ci converrebbe provare a rieducarli.
5) non c'è sostegno alcuno per aiutare i parenti delle vittime, a parte il resto, aiuto per dimenticare la vendetta e imparare a viver oltre, perchè chi è perso non torna.
Da che parte farei pendere la bilancia di questa "ingiustizia" s'è capito ?!
Aiuto ai vivi, Tutti !
...troppo difficile questo argomento, troppo, troppo !
Vedo che siamo d'accordo io non sono per gli sconti, che considero diseducativi oltre che ingiusti per le vittime ed i parenti. Io sono per la speranza che l'uomo si possa ravvedere.....se potessimo parlarne su una panchina del parco del castello di Brescia penso che ci troveremmo d'accordo, ciao
Lucignolo sei sempre profondo e anche tu Aliza hai ragione.
Nel mio bar, in Castello a Brescia, in mezzo al verde, con tanta stima reciproca e una leggera brezza,potremmo parlare a lungo, sorridendo.....senza venirne a capo.
Più amici di prima.
Buona serata, serena e dolce a tutti.
Prima la pena, certa e sicura, poi il recupero da meritare. Ma il recupero è possibile in strutture come il carcere??
Romano - sono passata da te ed ho tentato ben tre volte di lasciare un commento su "soluzioni estreme, soluzioni stupide" ma i commenti sparivano appena conclusi.
Ti dico qui che sono convinta che "un viaggio di mille chilometri comuncia con il movimento di un piede".
Quindi bene la denuncia e bene tutto ciò che contrasta l'indifferenza.
Tanto per cominciare, s'intende !
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