Al significato di pausa viene talvolta attribuita una componente negativa mentre, al contrario, l’interruzione soprattutto mentale dall’ormai convulsa routine, riesce quasi sempre a impregnarsi di positività.
Anche una bella camminata può essere intesa come pausa, ma camminare per raggiungere una meta o impegnarsi per attivare la muscolatura, non ha niente a che vedere con quel delizioso bighellonare che ci permette di posare lo sguardo su particolari, solo apparentemente insignificanti, che ne richiamano altri o lasciano riaffiorare ricordi e sensazioni nelle quali è rasserenante indulgere.
Credo che il concetto di pausa si riveli adescante se -interrompendo un’attività- asseconda un benefico relax fisico e mentale. Ognuno rende positiva la pausa in modo personale, ma deve comunque collocarsi in modo da favorire la rilassante consapevolezza delle sensazioni.
Chiudere gli occhi, riannodare dolcemente fili spezzati rimasti pendenti nel cuore, riappropriarsi di visioni che la mente ha solo archiviato, risentire parole che hanno ferito e percepirle con l’indulgenza che solo la patina del tempo insinua, ritrovare il calore di quell’ apprezzamento inatteso, indulgere nel progettare, consentire ai pensieri di riaffiorare, favorire il torpore, rilassarci fino a trasalire ad un improvviso richiamo alla realtà. Queste sono le componenti imprescindibili della pausa.
Chi è preso dal vortice degli impegni quotidiani dovrebbe riuscire a imporre a se stesso la pausa considerandola anzitutto una necessità. Serve a discostarsi da tutto per vedere il panorama del quotidiano in un’ottica privilegiata. La pausa adempie al compito di ricaricare la mente, il cuore e non deve essere considerata una perdita tempo.
Solo la vita è, tutto sommato, un po’ breve. Il tempo invece…..è infinito.
Anche una bella camminata può essere intesa come pausa, ma camminare per raggiungere una meta o impegnarsi per attivare la muscolatura, non ha niente a che vedere con quel delizioso bighellonare che ci permette di posare lo sguardo su particolari, solo apparentemente insignificanti, che ne richiamano altri o lasciano riaffiorare ricordi e sensazioni nelle quali è rasserenante indulgere.
Credo che il concetto di pausa si riveli adescante se -interrompendo un’attività- asseconda un benefico relax fisico e mentale. Ognuno rende positiva la pausa in modo personale, ma deve comunque collocarsi in modo da favorire la rilassante consapevolezza delle sensazioni.
Chiudere gli occhi, riannodare dolcemente fili spezzati rimasti pendenti nel cuore, riappropriarsi di visioni che la mente ha solo archiviato, risentire parole che hanno ferito e percepirle con l’indulgenza che solo la patina del tempo insinua, ritrovare il calore di quell’ apprezzamento inatteso, indulgere nel progettare, consentire ai pensieri di riaffiorare, favorire il torpore, rilassarci fino a trasalire ad un improvviso richiamo alla realtà. Queste sono le componenti imprescindibili della pausa.
Chi è preso dal vortice degli impegni quotidiani dovrebbe riuscire a imporre a se stesso la pausa considerandola anzitutto una necessità. Serve a discostarsi da tutto per vedere il panorama del quotidiano in un’ottica privilegiata. La pausa adempie al compito di ricaricare la mente, il cuore e non deve essere considerata una perdita tempo.
Solo la vita è, tutto sommato, un po’ breve. Il tempo invece…..è infinito.
9 commenti:
Oggi sono il primo!!!!
Sono d'accordo su ciò che dici della pausa, ma con i tempi moderni ruiscire a fare "veramente" una pausa è un impresa assai ardua.
Una volta si abitava in campagna e tutto era scandito dalla natura: la veglia, il sonno, i periodi in cui si lavora e i periodi in cui si faceva pausa.... poi con la "rivoluzione industriale" abbiamo cominciato a perdere, o forse è meglio dire, a modificare il nostro millenario senso del "vivere" il tempo.
Io ho pochi impegni personali ma tanti a livello familiare, tre figli oggigiorno non sono esattamente una passeggiata!
Però ieri (e l'articolo sembra cadere a fagiolo) ho organizzato una pausa... non molto lontano da dove sto io c'è una famosa abbazia medievale. Quella è stata la nostra pausa... ho guidato sotto i limiti di velocità, godendomi e facendo godere, il paesaggio; abbiamo pranzato al ristorante (ed erano secoli che non si faceva); abbiamo visitato l'abbazia, acquistato souvenir, fatto tante foto.... poi lentamente il rientro e per concludere un gelatino... totale 7 ore di "pausa" e ne sono valse la pena.
Che meraviglia ! una bella giornata da ricordare. Una giornata lontana dalla frenesia del vivvere, trascorsa "comme il faut!". Scommetto che avete dormito meglio del solito, Vero ? E, con la tua bella descrizione, ho partecipato anch'io! Bacio.
Se la pausa si protrae a lungo nel tempo, può anche darsi che diventi una cosa negativa, ma se dura il tempo necessario per riflettere, riposarsi e ricaricarsi, ben venga.
Giusto, se la pausa è lunga diventa un vizio, se è breve è insoddisfaciente e allora, mi chiedo qual'è il metro di misura di questa unità indispensabile?
Come sappiamo se la pausa è più o meno sufficiente? io mi affido alla natura, non mi va di guardare l'orologio... osservo il sole e in base alla posizione che ha nel cielo prendo le dovute decisioni, con calma!
Che bei consigli dai sempre Renata!
La pausa è necessaria, proprio come l'hai descritta tu.
Ottima la camminata tranquilla, la contemplazione di qualcosa che ci piace, un lago, il mare - o anche quella specie di meditazione dove senti i pensieri passare nella mente con sereno distacco.
Tante sono le modalità di una pausa, c'è solo da scegliere. Ma proprio dove il vivere diventa più frenetico, lì si rende necessario un momento di pausa.
Un abbraccio e un forte grazie per le tue indicazioni.
Cara Dama, comincio da te proprio perchè ravvisi nelle mie parole, amorevoli "consigli".Non mi sento proprio di condividere. Come farei a dare consigli, io che ho fatto più errori di voi tutti messi assieme. Non lo farei mai! Sono pittosto constatazioni, ricordi, desideri, sogni, speranze, confidenze, esperienze...tutto....fuorchè consigli! Ne ho bisogno io, ancora !Però ti ringrazio per averlo pensato. un abbraccio.
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Angelo dei boschi, che svolazzando si è posato per primo sul mio davanzale per posare il fiore della sua attenzione e per fare due chiacchiere, un grazie, intenso
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A Glitter,un abbraccio e un grazie per la gradita visita.
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E infine una constatazione valida per chi gradisce le mie parole.Vi piacciono perchè....sono quelle che volete sentirvi dire, le stesse che celate vostro intimo. Quelle che desiderate concretizzare. Per questo vi piacciono. Comunque, forse non ve ne accorgete ma, questo nostro veloce ritrovarci è già, di per sé, una deliziosa pausa.
Certo che è una deliziosa pausa, ma permettimi di dissentire... le tue parole non mi piacciono perché voglio sentirmele dire, mi piacciono perché sono le tue, sono le parole di una persona che stimo e le trovo interessanti, anche se alcune volte non mi trovano d'accordo, come sul mio amico LUIGI; e per questo che le apprezzo ancor di più, perché è comunque bello avere uno scambio di opinioni, fa bene alla mente e anche all'anima.
Grazie per esserci.
E ora passiamo alla consueta buona notte con rimboccata di coperta e annesso bicchiere di latte tiepido con miele di castagno... e un bacio per sognare!
adb
Angelo dei Boschi - Cominciamo col chiarire che il tuo amico LUIGI è PIRANDELLO! Grazie per tutta la tenerezza rappresentata dal latte caldo e tutto il corredo di coperte rimboccate. Ma.....un Lindor ? Buona notte anche a te e ai tuoi.
Me li sono pappati tutti, domani li compro... che preferisci? nero fondente, latte classico o al caffè?
Buona notte cara...
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