lunedì 26 marzo 2012

Risotto, funghi e malinconia.

Pubblicato su Oggi.it 26 marzo 2012
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Con un veloce brodo di dado e una manciata di funghi ammollati, mi  appresto a cucinarmi un risottino. Erano anni che non lo facevo perché è un piatto semplice, ma richiede pazienza e io dopo anni di dedizione alla cucina,  io l’ho persa. Ma stasera  giro piano il riso con l’arnese adatto e mi par di udire qualcuno e ammonisce :  “ devi farlo grillare” .
Aggiungo il brodo pian, piano e sorrido alla mia amica Magda che ritorna nei miei pensieri. Avevo 15 anni quando l’ho conosciuta e siamo rimaste assiduamente legate fino al marzo dell’ 86, quando è mancata, Di qualche anno maggiore di me, lei che era una vera signora, sorrideva benevola della  mia vivacità  del la mia allegria esplosiva e contagiosa,della mia costante irrefrenabile ironia.
Mi ha insegnato lei, tra l’altro, anche a fare il risotto. Mescolo,aggiungo il brodo poco per volta e il profumo (quello dei funghi e quello dei ricordi) mi accarezza le narici e l’anima.
Strada facendo abbiamo mescolato le nostre lacrime,  abbiamo fatto assieme vacanze semplici e indimenticabili, cenette deliziose da lei specialista nei risotti e nelle lasagne o da me che facevo  gnocchi o  brasato con puré e polenta. Ci siamo volute bene.
Il profumo si fa intenso, il risotto secondo me è pronto, ma resento la sua voce “spegni  il gas , aggiungi una noce di burro,  copri il tegame e lascia riposare qualche minuto prima di servire”  Si Magda, hai ragione.  muccina
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3 commenti:

Luigina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luigina ha detto...

Muccina mi pare di sentire il profumo del tuo risottino coi funghi, che è la mia passione. Anche a me succede ogni volta che preparo qualche piatto che mi ha insegnato a cucinare la mia mamma o qualche amica mi sembra di sentirle parlare e ripetermi qualche particolare della ricetta che sto preparando. Mi è successo ieri quando ho preparato "el risòt coi loertìs" gli asparagi serlvatici che andavo a raccogliere sulle rive dei fossi con la mia mamma quando ero bambina. Questa volta però ne ho comperato un mazzetto da mio fratello e mentre li tagliavo a tocchetti per aggiungerli al soffritto di cipolle mi sembrava di sentirla brontolare, perché non avevo messo solo le cime più tenere, ma tutto il gambo. Era buono lo stesso, ma il sapore che aveva quello che preparava la mia mamma era tutta un'altra cosa perché aveva un ingrediente in più: il suo amore :)

Renata ha detto...

Grazie Luigina e grazie alla tua mamma che - attraverso le tue parole - mi passa una ottima ricetta. Ti mando un abbraccione.<3