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I giovani sono il mio pallino. Il futuro, la mia speranza. Leggo di due recenti suicidi giovanili e i pensieri attivano il vortice dei numerosi per
ché. Qualche esperienza, frutto del lungo cammino, mi aiuta a riflettere. E' ovvio che non esiste una motivazione generica, ognuno cova per motivazioni soggettive la sua disperazione che sfocia nell'insano gesto, ma il malessere che li accomuna ha una matrice comune: la difficoltà di inserirsi in una società diversa da quella che sognavano.
Ciò denuncia una scarsa preparazione ad affrontare le negatività e ci orienta verso il concorso di colpa di chi favorisce il consolidarsi di aspettative eccessivamente rosee. Sostengo da sempre, la necessità di contrapporre decisi "no" ad alcune infantili richieste. Perché i "no" sono formativi ed evitano l'impatto improvviso con i "no" che incontrano fuori dall 'àmbito ovattato della famiglia.
Niente è dovuto e l'impegno é indispensabile al conseguimento dei risultati; le delusioni sono dietro l'angolo e - se cadere è normale - risollevarsi è indispensabile. Questo però da sùbito, dal primo vagito. Guardiamoci dal prevenire, per un malinteso senso d'amore, i loro desideri e abituiamoli ad orientare le aspettative valutando le eventuali difficoltà del percorso. Questo per evitare che la vita si prospetti come un gioioso Gardaland nel quale li attendono solo emozioni positive.
Questo non risolverà il problema, ma rafforzerà la resistenza dei nostri ragazzi agli urti di una realtà, non sempre benevola. Se queste esortazioni possono sembrare ripetitive ricordo che - sentenziavano già i latini - " Gutta cavat lapidem." (la goccia scava la pietra) -muccina
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6 commenti:
In effetti, non e' semplice, ma l'affettome il buon senso fanno molto!
Adriano , hai trovato qualcosa di importante, che fosse anche semplice ? E l'impegno verso i figli é - tra tutti - il più importante. Ma tu questo, lo sapevi già. Buona settimana e grazie .
Ciao Renata, intanto grazie del tuo passaggio e sai bene quanto tenga alle tue parole, dovute a saggezza e rispetto dell'altro/a...continuerò a scrivere il raccontino per me e per chi ha voglia di leggere.
Fare i genitori è un compito che ho trovato troppo duro, per me, giovane, alle prime armi, senza esperienze, se non negative, ma al mio unico figlio non è mai mancato assistenza, amore e soprattutto attenzione..Purtroppo molti giovani sono fragili, a volte baste poco,ma quando si arriva all'atto estremo, è arduo cercare i motivi, i genitori (alcuni)a volte dedicano troppo tempo al proprio lavoro, alle proprie soddisfazioni e gratificazioni, ma un figlio non chiede di nascere e quando arriva bisogna prendersene cura, sempre, e come tu stessa affermi dire tanti NO è necessario alla formazione della vita stessa, che non è rosea, soprattutto di questi tempi, bisognerebbe non abbassare mai la guardia, un malessere si nota, se lo guardi negli occhi..
Confesso che qualcosa mi è sfuggito, ma il mio sguardo è attento ancora ora che è un Uomo.
Grazie Muccina, per quello che scrivi e fa riflettere. Baci
CARA RIRI,nessun genitore troverà mai la perfezione nel ruolo che è chiamato a svolgere. Ma se lo svolgerà con amore, al meglio delle sue possibilità, difficilmente fallirà.
P.S.adesso che è chiarito qual'é il soggetto delle tue ricette, non mancherò di attingere e lo farò con gioia. Un abbraccio e l'augurio di una buona serata.
come sono d'accordo! Quanto sono necessari i " No" e le nozioni :i primi,se possibile, sempre motivati, e l' apprendimento delle regole sostenuto da un costante esercizio di consolidamento. Anch' io amo ripetere a memoria poesie o passi che , piu' passa il tempo e piu'' interiorizzo ,scoprendo sfumature nuove, significati piu' profondi.Grazie perche' solleciti le nostre riflessioni.; indispensabile continuare a pensare e ripensare... Da parte di una mamma, nonna ,ex -insegnante!, Giuliana
Grazie Giuliana !Le tue parole e quelle degli amici che condividono, mi aiutano a non demordere e a riproporre quei convincimenti che possono favorire un miglior approccio con i nostri giovani. Buona nanna e sereno domani.
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