sabato 28 agosto 2010

Cachet milionari in RAI.

La Stampa - 30 agosto 2010

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Il Giornale nell’edizione del 26 c.m., riserva una intera pagina ai cachet milionari della RAI che sono la dimostrazione del malcostume che imperversa in Italia. Parlo dei politici, dei calciatori e dei lavoratori dello spettacolo E’ però doveroso porre all’attenzione il fatto che i compensi riflettono attività che possono cessare in tempi brevi e di questo bisogna tener conto, Dopo di ché tento di esprimere il mio parere di cittadina di un Paese in crisi. Per i politici sarebbe opportuno tassare (almeno) l’assenteismo ed eliminare assurdi privilegi sui quali non mi soffermo perché sono irritanti e a tutti ben noti. Sui i calciatori non ho sufficiente competenza, ma sui lavoratori dello spettacolo in RAI, mi permetto qualche osservazione in veste di utente. Intanto è utile ricordare che è giusto remunerare adeguatamente un professionista che soddisfa le esigente del telespettatore, ma stra/pagarlo perché svolge bene il suo lavoro è quanto meno discutibile. Fa quello che deve fare e DEVE farlo al meglio proprio nel suo stesso interesse. Ma guadagnare in un anno quanto guadagna un onesto lavoratore subordinato in un intera vita lavorativa, appare insultante anche per chi paga il canone e deve subire la pubblicità che ormai imperversa. In Rai un sensato preventivo di bilancio dovrebbe prevedere minori spese e ovviamente, meno pubblicità. Ma nell’oasi di Bengodi ciò è pura utopia.

2 commenti:

riri ha detto...

Hai detto bene Muccina, pensare che si ungano meno "dipendenti rai", sia pure bravi è pura utopia! Si parla di crisi di settori interi, ma la rai con quello che propina potrebbe anche (per me) essere spenta, infatti non a caso ho scelto di guardare solo Sky, lo so che è un costo aggiuntivo, ma almeno ho tutto, ma proprio tutto. Penso che il malcostume imperi nel nostro martoriato paese, dove solo pochi "eletti" sempre dagli stessi beneficiano di un trattamento economico al di là dei propri meriti, il giornalista dovrebbe far bene il proprio lavoro, sicuramente avere una retribuzione adeguata, ma quando è troppo storpia!!Immagino questi nostri figli, in particolare i ricercatori, qui così martoriati, che devono andare via, loro malgrado, perchè la ricerca non serve all'italidiota, ne fa volentieri a meno, tanto poi si compra il brevetto da qualche altro stato per poi scoprire che nel team ci sono alcuni nostri cervelli...sono disgustata e mi spiace sentirmi dire che bisogna stare qui, combattere qui, questo paese sa solo togliere.
Il mio abbraccio è fortissimo ma ti giunga lieve come quest'alito di vento che gira sulla città:-)

Renata ha detto...

Grazie cara Riri per la tua accorata partecipazione. C'è davvero di che essere avviliti nel constatare che tutto, proprio tutto viene immolato sull'altare del dio denaro.
Scrupoli, valori, obiettività, meritocrazia.....tutto ignorato affinchè il denaro trovi fluido il cammino.
E questo degrado impera ai vertici e nelle più basse schiere, se alcuni genitori si divertono a guardare i loro rampolli che prendono a calci un extra comunitario. E qui....non ci sono parole.
Ti abbraccio forte. muccina