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Cerco nell’aria…l’odore del Natale! E mi accorgo che in un angolo quasi dimenticato di me – come sono e com’ero – quel profumo è rimasto intatto, intenso, invitante. Natale! Le strette di mano sono più calorose, i sorrisi più spontanei e gli auguri…quasi sinceri. Ci pervade un desiderio di bontà e lasciamo che quest’atmosfera ci avvolga. Le strade si adornano di luci mentre le vetrine luccicanti invitano alla trasgressione. Assale la voglia di dimenticare che il periodo speciale rende più amare esistenze squallide, miserie radicate, situazioni dolorose. Nei casi migliori – che spero siano tanti – affiora la voglia di tendere la mano…di porgere aiuto.
Ma ecco riaffiorare, dal silenzio, animandosi, il mio Natale, con le caldarroste vendute agli angoli delle strade, il castagnaccio, la Messa di mezzanotte, la sciarpa fino al naso, la berretta calata fin sulla fronte, il presepe, gli zampognari e tutta la poesia che arricchisce i ricordi tra i quali si intrufola la prosaicità di quel cappone, ripieno, fumante pronto per un rituale atteso e gioioso. Quel cappone veniva posto, in un piatto capiente, al centro della tavola imbandita e ammirato, in un clima d’attesa, dai commensali grandi e piccoli. La mamma lo toglieva poi da quel posto d’onore e lo poneva vicino a sé per procedere alla sezionatura; l’operazione era seguita da occhi attenti e – nel silenzio – ognuno cullava l’inespressa speranza che gli venisse servita la parte preferita. E ciò avveniva regolarmente perché la mamma – che gestiva con amore bisogni e desideri di ognuno –provvedeva ad accontentare tutti.
Nell’aria, tutt’intorno aleggiava il profumo del brodo che con i tradizionali agnolini (esclusivamente natalizi) era stato servito caldissimo.
Un bagliore di gioia genuina illuminava lo sguardo del nonno che aveva avuto il privilegio, rìservato solo a lui, di gustare a metà della mattinata una scodellina di buon brodo, cosparso di abbondante formaggio, sorbito a cucchiaiate, con il conforto del calore del camino acceso.
Oggi ricchi e fantasiosi antipasti rallegrano le mense: affettati, mousse, crostacei, capitone, lumache e quant’altro, rendono invitante il conviviale ritrovarsi, ma io rimpiango l’odore di quel cappone che bolliva pian piano nella pentolona grande riservata a questo giorno davvero speciale.
Un bagliore di gioia genuina illuminava lo sguardo del nonno che aveva avuto il privilegio, rìservato solo a lui, di gustare a metà della mattinata una scodellina di buon brodo, cosparso di abbondante formaggio, sorbito a cucchiaiate, con il conforto del calore del camino acceso.
Oggi ricchi e fantasiosi antipasti rallegrano le mense: affettati, mousse, crostacei, capitone, lumache e quant’altro, rendono invitante il conviviale ritrovarsi, ma io rimpiango l’odore di quel cappone che bolliva pian piano nella pentolona grande riservata a questo giorno davvero speciale.
Natale in famiglia…e già il giorno dopo i giovani veri, i giovani…dentro e quelli che ancora resistono invadono i campi innevati e scendono dai bianchi pendii con le gote arrossate. Ma intanto e fin d’ora, nell’avvicinarsi delle prossime Feste, auguro a tutti di conservare nel tempo, in un angolo privilegiato del cuore, il profumo di un sereno Natale! r.m.
7 commenti:
Hai riempito la mia casa di quel profumo lontano e struggente. Grazie. Di quel cappone, o tacchino che fosse, mia madre mangiava sempre la testa e le zampe perché le piacevano " Più di tutto". Eravamo in 12 e il cappone aveva sempre 4 cosce e 4 ali.Magia del coltello. Hai scritto una pagina che è un capolavoro.
Aspettavo il tuo Natale ed è arrivato, bellissimo Infiniti auguri Ciao silvia
Ciao cara muccina, mi hai fatto gustare un natale vivo e ricco..il tuo ricordo è molto dolce e delicato, anche le tradizioni, diverse per noi meridionali. Il nostro natale si svolgeva il 24 sera con un mega cenone ( tutto rigorosamente a base di pesce ) imperava il capitone, senza quello non era natale..con il tuo aiuto raffiorano ricordi...aspettare la mezzanotte, scambiarsi un piccolo regalo, giocare a tombola o 7 e 1/2 e vincevo..spesso...era un tempo diverso, poi altri momenti..altri natali non più a casa mia, ma lontano, altri sapori, ma soprattutto un grande amore....e questo è il mio augurio..che ci sia amore, nonostante le tempeste della vita.
Un bacio e grazie..
SILVIA !e il profumo delle arance? Ti ricordi che i mandarini non c'erano mai sulle nostre tavole ? In uno di quei magici giorni di Natale...mi sono stati regalati gli stivali di gomma per andare a scuola! Sono stata invidiata da tutte le mie compagne. Non andavamo a Sciarm el Sceik, ma nel cortile di casa...inventavamo il mondo. Abbraccio te, che sei stata bambina, fanciulla e donna assieme a me. Grazie. e pubblicamente ti confermo il mio affetto. muccina.
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RIRI assieme ad una vecchia amica, ecco Riri un'amica nuova ma con un feeling ugualmente intenso.
So che per voi era d'obbligo "il cenone" e sono certa che sarà stato ugualmente suggestivo. e poi...il pesce, il capitone, i vostri dolci squisiti, la tombola, la festività che ti entrava dentro. Dai RIRI, ne arriva un altro. Accogliamo anche questo Natale con la stessa gioia e con le mani raccolte intorno alle labbra svegliamo tutti di casa, con un fragoroso
" E' NATALE ! ! ! "Besos guapissima senora.
grazie dolce muccina, da noi era il nonno materno che tagliava il cappone, un bel nonno giustamente rotondo e con due grossi baffoni bianchi...che nostalgia mi rivedo bambina con mia sorella Virginia attorno al tavolo di Natale a casa dei nonni. baci A
Cara Aliza, mi chiedo se siamo stati capaci di regalare ai nostri figli sensazioni altrettanto intense.(del tipo "un nonno rotondo con un bel paio di vigorosi baffi bianchi, armato di trinciapollo !) Chi sa ! Ti abbraccio.
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@ Renata quel profumo di Natale che hai raccontato mi è rimasto nel cuore, insieme alla sfilata di casoncelli, col ripieno di zucca, preparati col contributo di tutta la famiglia per la vigilia e appoggiati ovunque, perfino sui letti, in attesa di essere cotti e serviti a una bella tribù. Cerco di mantener viva questa tradizione che ci tiene uniti almeno una volta all'anno, anche se diventa sempre più difficile.
Dai LUIGINA non mollare. Sono questi i ricordi....per sempre.
Un abbraccio forte. muccina
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