sabato 7 giugno 2008

Dalla parte dell’amore ?

-------------------------------------------------------------------------------------
Ho rivisto un’amica e, dall’incontro fortuito, il dialogo è scaturito vivace, confidenziale e affettuoso come se si fosse interrotto soltanto da poco mentre, in realtà, alcuni anni sono trascorsi. L’aggiornamento procedeva irruente, affastellato, senza cronologia al punto che – rendendocene conto – siamo scoppiate in una risata. “Entriamo almeno in un Bar!” esclamai.

Seduta di fronte a lei avvertii però il suo nervosismo, il suo disagio. Nessuna domanda, nessuna forzatura, ma mi parve di cogliere un bisogno di confidenzialità.Il sorriso si era ormai spento sul suo volto. La mia partecipazione è silenziosa e attenta, mentre i pensieri turbinano in congetture di ogni genere : un lutto? una grave malattia? Il comportamento preoccupante o deviato del figlio? Un problema di droga? Un handicap?

Perché queste sono, nella mia scala dei valori, le cose che possono giustificare l’angoscia che leggevo su quel volto. E poi…lo sfogo. “Mio figlio è innamorato! Ma lei è senegalese, di un’altra religione, di costumi diversi.Vogliono sposarsi e lui non riesce a intravedere ostacoli! Non so nemmeno con quale rito intendono sposarsi…Si vogliono bene…ma…-conclude -non so darmi pace!”

Il mio sollievo è quasi palpabile; modifico la mia postura che era protesa e mi dispongo all’ascolto sperando di trasmettere con lo sguardo la mia comprensione. Intanto, cerco le parole adatte a ridimensionare la sua pena e provo a intrufolarmi nel suo cuore.

“Per fortuna si tratta di un problema…non ad una tragedia. Viene sempre il momento in cui la parte del genitore diventa sostanzialmente quella dello spettatore. Coinvolto, partecipe, ma dietro le quinte. Nello specifico, quello che si può fare è non aggravare la situazione, già pesante. Però, ha un supporto validissimo : l’amore! Questo piccolo, immenso, delicato, granitico dono, può fare miracoli! "

Come sempre, possiamo offrire il nostro aiuto schierandoci dalla loro parte, dimentichi di noi, dei nostro sogni che – ormai – non coincidono più con i loro! E poi, dirottare tutte le nostre speranze sulla durata di un sentimento che, cementato dalle inevitabili difficoltà, sappia resistere all’insulto del tempo e dei pregiudizi.

Del resto, sperare è necessario in ogni circostanza perchè anche quando, anni fa,c'era garanzia di durata, non c'era assolutamente garanzia di serenità. E oggi? La trovi tu la coppia che offre garanzia assoluta? Si sono visti ribaltoni clamorosi anche quando le premesse non potevano essere migliori! Fai l'unica cosa sensata, guarda negli occhi la donna che tuo figlio ha scelto e lascia che ti aiuti il cuore!"

Immerse totalmente nel dialogo percepivamo, del mondo intorno a noi, soltanto il fruscio. C’era unicamente il suo problema, la mia totale condivisione e la nostra intensa commozione. Dopo un lungo silenzio ci siamo strette le mani con forza, confermando quell’affetto che, spero, si sia rafforzato. Consapevole del fatto che la situazione presenta ombre che si sarebbero trascinate nel tempo, mi accompagna la speranza di averla aiutata a riprendere tra le mani l’unica carta sempre vincente : quella disinteressata dell’amore! r.m.

3 commenti:

salvo ha detto...

Cara Renata, hai esposto un caso di non facile soluzione.
Due culture diverse, molto diverse, possono essere compatibili? come tu dici,l'amore è una potenza che può fare superare tutti gli ostacoli, ma l'amore non dura in eterno, i contrasti sicuramente arriveranno.
Ma anche nelle copie occidentali, scoppiano contrasti non da poco.
Alcuni fatti di cronaca, mettono in evidenza l'impossibilità di accopiarsi con una persona di cultura diversa, ma sono una minoranza. quindi concludo dicendo che anche questo tipo di situazione è una scommessa che si può affrontare come succede in tutte le situazioni che l'esistenza ci pone.
Ciao Renata e buona giornata

Lucignolo ha detto...

Esiste un genitore ed un momento della sua vita in cui penserà che gli strumenti, gli insegnamenti, l'esperienza e la ragione passati al proprio figlio nell'educarlo saranno stati sufficienti a che questi possa sceglier da solo, consapevolmente, cosa è meglio per la SUA vita ?

Non esistono scelte senza conseguenze, e trovo doveroso per un genitore stimare le scelte del proprio figlio.

Amore, giusto, sacrosanto, allora se ami una persona non puoi pensare di limitarlo per "timori tuoi", non che non capisca la Signora e le sue "paure" ma se pensi che uno a cui vuoi bene "si troverà in guerra" lo devi sorreggere e incoraggiare, rafforzare le sue certezze, per il suo bene.

...va be' ditemi pure, "parli bene tu, vedremo quando arriveranno a tali scelte i tuoi figli..."

Posso scherzare ?
Io aspetto il giorno in cui mia figlia (ora 14enne) mi porterà a casa il suo "boy", aspetto, solo per poter fare come in una vecchia pubblicità dei "#officini #indus", incontrare per la prima volta "un prescelto" stringergli la mano sulla porta all'ingresso in casa mia ed ammiccare con lo sguardo truce, pronunciando in modo grave il suo nome, con il senso non detto "ATTENTO A QUEL CHE FAI CHE IO CONTROLLO".

Già assaporo la soddisfazione...,
ma come detto, si scherza per alleggerire un carico che a volte è davvero difficile da gestire, soprattutto per le contraddizioni personali che ognuno di noi vive.

Comunque, se po' fa !

Non saremo mai i primi, non saremo mai gli ultimi, solo la vana speranza di averlo fatto al meglio.

Buongi Buongi

Renata ha detto...

Ciao Salvo,è giusto rendersi conto che "l'amore non dura in etarno" ma è altrettanto giuisto ricordare che la norma, vale anche per due individui pallidi,pallidi.! L'hai ricordato anche tu !Dove siamo concordi è sul fatto che si tratta sempre di una scommessa che vale la pena di essere affrontata.
Buon fine settimana.
-----------------------------------
Eccolo qui, LUCIGNOLO ! Come sempre approfondisce e scava dalla parte giusta.

Alla tua prima domanda dovresti riuscire a risponderti.

Non sei più un ragazzo quando fai quello che fai assumendoti le tue respondabilità.

Viene anche il momento in cui il genitore DEVE mollare il timone.

Nell'ultima parte, quella conclusiva, mi par di capire che siamo in perfetto accordo.

Sorreggere è già comprensivo di tutto ciò che serve.

Quando verrà il giorno in cui tua figlia effettuerà la scelta definitiva, l'affronterai con l'amore di sempre.

""Comunque, se po' fa!""

Ciao Lucignolo !