venerdì 11 marzo 2016

Quel "NO" detto con docezza.

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Giornale di Brescia pag.70 del'11 marzo 2016
Block notes di renata mucci

Ci auguriamo tutti di vedere un mondo migliore e trascuriamo, a volte inconsapevolmente, la possibilità di contribuire attivamente a all’auspicato miglioramento che avverrà soltanto attraverso la formazione di individui idonei a formare una società nuova. Dal grembo materno, nelle famiglie e poi nelle scuole, si formano gli individui che popoleranno la società di domani, ma spesso, per un malinteso senso d’amore, evitiamo ai nostri figli l’osservanza delle regole e l’accettazione dei divieti a cui dovranno adeguarsi appena lasceranno l’atmosfera ovattata della famiglia. Certamente i NO, sono più formativi di una dannosa condiscendenza genitoriale che, nell’ immediato, gratifica con gli appaganti sorrisi dei nostri rubacuori, ma vale la pena di rinunciarvi considerando la necessità di contribuire al loro bene . Vale quindi la pena di convincerci che una dolce fermezza aiuterà i nostri pargoli ad accettare le regole e consentirà loro di interagire al meglio in ogni contesto proposto dalla società, di cui saranno membri attivi e consapevoli. Escludiamo la rude severità, ma adottiamo la dolce fermezza sussurrata dal vecchio monito che recita : “ Pugno di ferro in guanto di velluto“. Auguri di buon lavoro a tutti i genitori di buona volontà.- remucci@alice.it
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