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Mamma a tempo pieno: ma dopo?… La domanda che la signora L.
T. mi pone garbatamente ha interessato a lungo i miei pensieri anche
se la gentile interlocutrice si è data istintivamente la risposta
più appagante e adeguata affermando “Ho scelto di dedicarmi esclusivamente
al figlio e alla famiglia e ne sono felicissima.”
In concreto ha confermato che conta soprattutto la consapevolezza
di aver svolto al meglio un ruolo, ritenendolo fondamentale.
Se l’intento di stabilire le priorità attiene a libere scelte personali
(condizionate spesso da imprescindibili esigenze economiche) va
però considerato che il dilemma del poi ci viene continuamente imposto
dai variegati cicli della vita.
Al termine dalle scuole medie si impone la scelta che condurrà al
diploma, mentre chi arriva alla laurea può trovarsi al bivio per la
scelta della specializzazione. Poi, arriva l’inserimento nel mondo del
lavoro che – quando non è condizionato da scelte obbligate – ripropone
il ricorrente interrogativo: e dopo?
E più avanti, quando il ciclo lavorativo si conclude e si intravede
il raggiungimento dell’età pensionabile, torna inevitabile quel legittimo
pensiero: ma dopo? E l’incertezza ritorna anche e sempre
nell’ambito dei sentimenti: è l’uomo giusto? è lei la donna che voglio?
Adesso va tutto bene, ma dopo?
Ciò posto penso che affrontare ogni problema per come si pone
nell’immediato cercando di risolverlo al meglio è, forse,
l’atteggiamento più opportuno.
L’unica cosa che auguro a tutti è la possibilità di trovarsi sempre
davanti a nuovi intriganti interrogativi che scandiscano il dipanarsi
di una vita lunga e serena. Ma dopo?…
T. mi pone garbatamente ha interessato a lungo i miei pensieri anche
se la gentile interlocutrice si è data istintivamente la risposta
più appagante e adeguata affermando “Ho scelto di dedicarmi esclusivamente
al figlio e alla famiglia e ne sono felicissima.”
In concreto ha confermato che conta soprattutto la consapevolezza
di aver svolto al meglio un ruolo, ritenendolo fondamentale.
Se l’intento di stabilire le priorità attiene a libere scelte personali
(condizionate spesso da imprescindibili esigenze economiche) va
però considerato che il dilemma del poi ci viene continuamente imposto
dai variegati cicli della vita.
Al termine dalle scuole medie si impone la scelta che condurrà al
diploma, mentre chi arriva alla laurea può trovarsi al bivio per la
scelta della specializzazione. Poi, arriva l’inserimento nel mondo del
lavoro che – quando non è condizionato da scelte obbligate – ripropone
il ricorrente interrogativo: e dopo?
E più avanti, quando il ciclo lavorativo si conclude e si intravede
il raggiungimento dell’età pensionabile, torna inevitabile quel legittimo
pensiero: ma dopo? E l’incertezza ritorna anche e sempre
nell’ambito dei sentimenti: è l’uomo giusto? è lei la donna che voglio?
Adesso va tutto bene, ma dopo?
Ciò posto penso che affrontare ogni problema per come si pone
nell’immediato cercando di risolverlo al meglio è, forse,
l’atteggiamento più opportuno.
L’unica cosa che auguro a tutti è la possibilità di trovarsi sempre
davanti a nuovi intriganti interrogativi che scandiscano il dipanarsi
di una vita lunga e serena. Ma dopo?…
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