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“Insegnanti picchiati e offesi da studenti ribelli. Choc a scuola”. Ma
quale cioc visto che era tutto nell’aria da tempo ?! I segnali c’erano
chiari e premonitori, ma si è
continuato a tollerare con
promozioni, facili voti di condotta che non influiscono sulla media e
vergognose, ingiustificate indulgenze.
Il fenomeno non è neanche
mortificante perché purtroppo ed evidentemente, è stato favorito da
comportamenti impostati su biasimevole rinuncia al rispetto verso il
docente a cominciare dal tu al professore .
Quest’ultimo atteggiamento
cara la mia gente, non è per nulla insignificante ed instaura una
cnfidenzialità inutile che non giova assolutamente al profitto, ma apre
a negativi, inutili camerateschi atteggiamenti. “In piedi, entra il
Prof.:”
stabiliva già, da subito, il
rispetto dei ruoli . Ma questo è soltanto un dettaglio sul quale
possiamo glissare, ma è gravissimo dimenticare che essere indulgenti è
comodo e facile oltre che negativo.
Difficile è essere giusti. Difficile
ma non impossibile perché è pacifico che chi non merita la promozione
deve essere bocciato. Laureati ignoranti ce ne sono già troppi a
testimoniare il degrado culturale nel quale ci siamo infognati. Forse
dobbiamo tornare a quel grado di giusta severità che non consente
scappatoie !
Comunque, correre ai ripari si può e si deve a cominciare
da severe punizioni ai bulli di qualsiasi grado e specie. Punire vuol
dire trasferire il soggetto verso
lavori nel sociale, per
spostarne l’ottica verso più costruttive realtà. Partecipare significa
anche rifiutare l’ingannevole supremazia di chi si fa scudo della
prepotenza per colpire.
Siamo ancora in tEmpo , quindi : ad maiora - renata mucci -
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