Giornale di Brescia del 4 settembre 2015
block notes di renata mucci
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Forse, il mio amore per la
vita deriva anche dalla consapevolezza della provvisorietà che mi viene
ricordata dalla terapia che, da anni, perseguo a seguito di una conclamata ischemia
cerebrale di cui sono affetta .E, recentemente un attacco ischemico mi ha
sospinto alle soglie del buio, ma il ricovero urgente e i solleciti interventi mi
hanno tenuta al di qua del confine. Si sa che cervello e cuore sovrintendono
alla vita NON soltanto nell’immaginario collettivo e, pertanto, mi consento una certa enfasi nell’esprimere la
mia gioia. Aver superato l‘evento, mi lascia indulgere
ad una gioia davvero genuina. Fin qui la cronaca ed ora, le sensazioni che dopo
lo sgomento e il ritorno alla vita sono sfociate in una gratitudine in continua
lievitazione. Si, è vero, raccontare è quasi un bisogno, ma il fine vorrebbe
essere di una qualche utilità e da sprone ad onesto operare, scevro da
stupida avidità, disdegnando un accumulo eccessivo, esente da cattiverie e
prevaricazioni unitamente ad una generosa disponibilità verso l‘altro. In
subordine vorrei avere il potere di spronare a godere della bellezza che ci
circonda fino a far vostre le parole del Poeta là dove recita la struggente
conclusione che qui riporto : “Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il
naufragar m'è dolce in questo mare.”
muccina