martedì 18 agosto 2015

A tutela delle fasce veramente deboli.

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L’atteggiamento del buon padre di famiglia dovrebbe ispirare il comportamento di chi governa un popolo. Considerando l’aiuto che deve essere fornito ai più deboli è indispensabile tener d’occhio la disponibilità economica. E mi riferisco chiaramente ad una necessità imprescindibile che si manifesta quando un coniuge muore e lascia l’altro, ,privo di sostentamento. Lo Stato, con il tramite degli Enti di Previdenza, eroga – giustamente - la pensione di reversibilità al superstite. Ma quando ci si trova a fronte di un individua che ha un suo reddito personale soddisfacente, dovrebbe - di conseguenza - essere sospeso l’intervento. Fissare un limite di reddito al di sopra del quale l’erogazione assistenziale è addirittura improponibile, sembra ovvio oltre che indispensabile onde evitare di esaurire le risorse. A voler essere di manica larga e titolo propositivo, sopra i sessantamila euro di reddito annuo dichiarato, dovrebbe decadere il diritto alla pensione di reversibiità . Questo criterio dovrebbe venire adottato per legge a salvaguardia delle risorse economiche, già scarse. Ve la sentite di condividere massicciamente, al fine di far arrivare il nostro pensiero alle alte sfere ?

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