Il
25 aprile 1945 finiva un incubo durato cinque interminabili anni e io
avevo, all’epoca 18 anni. Rivivo l’evento ricordando le camionette dei
soldati americani che distribuivano alla folla festante tavolette di
cioccolata, sigarette, latte condensato lattine di squisito burro di
arachidi e sorrisi che annunciavano la liberazione dalla fame, dai
bombardamenti, dai disagi, dalla paura!I partigiani uscivano allo
scoperto, dopo aver combattuto nell’ombra per favorire LA LIBERAZIONE.
Ma io, ho cancellato volontariamente numerosi eventi di quei giorni che
, prima dell’agognato assestamento, hanno visto scorre altro sangue Ed
è rimasto il rifiuto alla guerra, a qualsiasi guerra che non risolverà
mai i problemi del mondo anzi, mi pare che Oriana Fallaci abbia detto,
da par suo, giustamente, che "..... combattere l’odio con altro odio,
come succede con le guerre, è come pretendere di spegnere un incendio
con la benzina"Tutte le stragi, anche quelle avvenute con il tramite di
bombe sganciate su civili inermi, ci ricordano la ferocia,
l'insensibilità, l'egoismo di una parte dell'umanità. Io, che sono
cresciuta tra le macerie della guerra, ed ho sentito il fragore della
bomba in Piazza Loggia, in tempo di pace, dovrei vivere nel rancore,
nella diffidenza ma, poi, guardo un'Ambulanza sulla qual operano i
volontari, rivedo gli Angeli con le magliette sporche di fango, penso a
Gino Strada, cerco e trovo anche tanta bontà e...continuo a sperare.
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