Giornale di Brescia 1° marzo 2015
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Nella mia casetta nell’entroterra del lago di
Garda ospitavo, d’estate, le mie amatissime nipoti nei tre mesi estivi. Paola e
Roberta, dai tre/quattro anni fino ai 18 sono state la mia oasi serena. Quando
uscivamo senza meta , alla domanda di
rito “DOVE andiamo ?” Rispondevo “ A inventare la felicità!” Ed hanno imparato così,
che la felicità è nella bellezza dei luoghi, nel nostro canto corale, sottovoce
o a squarciagola, era nell’acqua fresca del lago che accoglieva le loro lunghe
nuotate, e si confermava nell’abbondante colazione consumata avidamente e la
ritrovavamo la sera, quando in terrazza ci godevamo l’azzurro del cielo e la
freschissima, dolce anguria. Passavamo le giornale con la gioia negli occhi e
nel cuore.
Scorci di vita, pagine meravigliose scritte con la
penna intinta nella semplicità più assoluta. Le ricordo in questa piovosa giornata perché sto
assaporando una succosa grossa arancia siciliana che “le mie ragazze” mi hanno
fatto recapitare ieri, con il tramite di mio figlio che è il loro solerte papà.
E non ho avuto bisogno di inventare la felicità, perché la felicità si è presa
dentro di me, il posto che le spettava.
Con prepotenza.
Auguro anche a voi, amici di sempre, di riuscire a
inventarvi la felicità !
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