martedì 19 novembre 2013

Una panchina racconta (4)

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“Ho ben poco da raccontare perché la pioggia tiene lontani gli amici abituali, ma vi posso raccontare di quando un giorno…anch’io ho pianto. Due giovani donne si sedevano spesso qui, su di me e si raccontavano da straniere, piccole gioie e brucianti dolori. Una sembrava più grande e parlava di due bimbe lontane, affidate alla nonna, e mentre parlava sorrideva perché aveva potuto mandare in Patria , abiti, scarpine e anche soldini. L’altra ascoltava e fremeva perché qualcosa aveva anche lei da raccontare. Il ragazzo che si era offerto di insegnarle la nostra lingua, sembrava interessato a lei che già lo sognava.
”Stai attenta!” le raccomandava l’amica, ma sembrava rassegnata a non essere ascoltata.anche se si ritrovavano spesso in fitto chiacchiericcio.E io ho pianto perché, dopo l’annuncio della gravidanza della più giovane, non le ho più riviste.
Avrà un padre quel nuovo fiore ? Una famiglia ? Ho maledetto la mia impotenza, la mia inamovibilità. Ho pianto di rabbia con lacrime che rincorrevano la fiaba. Forse anche lui l’ama e se fosse vero…tutto si sarebbe risolto perché l’amore rompE argini, abbatte muri, annulla le distanze e io credo nell’amore ! CI CREDO FERMAMENTE ! Chi sa che non possa darvi una buona notizia, al sorgere di un nuovo giorno pieno di sole.
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2 commenti:

  1. Siamo in trepidante attesa di buone nuove muccina

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  2. Grazie Lù, le aspetto anch'io con ansia, ma....ci vuole il sole perchè per ora il parco é deserto ! Anch'io mi auguro di sentire bupone nuove:-)

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