Ho letto tempo fa, in un prestigioso quotidiano, questo accorato richiamo e l'ho già sottoposto all' attenzionme. Lo riscrivo perchè mi sembra ancora attuale e sempre meritevole d'attenzione.
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Se fossi un cane verrei accarezzato; se qualcuno mi dovesse abbandonare commetterebbe un illecito e chiamerebbero bastardo quel tale che si comporta come un animale.
Se fossi un cane mi chiamerebbero amore, avrei un pasto e un posto; la sera nel parco perfino i miei escrementi sarebbero raccolti.
Se fossi un cane sarei protagonista di almeno un programma settimanale; se qualcuno mi dovesse smarrire, la mia foto sarebbe affissa sui pali e sui muri di tutto il paese.
Se fossi un cane, piccolo, grasso, storpio e con una storia triste alle spalle, l’Italia si disferebbe pur di potermi adottare e chiamerebbero criminali quei tali che si comportano come disumani.
Invece sono solo un clandestino. Solo.
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E'proprio così,ed hai fatto molto bene a sottolinearlo,soprattutto vicino al Natale,festa che celebra la nascita di un'altro "clandestino".
RispondiEliminaTanti auguri,Costantino
Una volta di più hai colpito nel segno! Purtroppo.
RispondiEliminaCon COSTANTINO e ADRIANO siamo in totale sintonia. E questo mi scalda. Grazie e ancora Buon Natale.
RispondiEliminaAvevo letto di alcune dichiarazioni di clandestini: "andiamo in Italia perchè lì trattano bene i cani", ma non tutti sanno amare con intensità essere umani o semplici bestioline..Auguri Renata, auguri da noi tutti, con un grande abbraccio. Rosy e Nicola
RispondiEliminaA Rosy, Nicola, Zucchero e a tutta la vostra famiglia, un abbraccione enorme, pieno d'amore dalla vostra amica muccina.
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