Ciao Raimondo,
calato il sipario, spente le luci, la folla si allontana e tu esci di scena, per sempre. Spento il clamore, solo adesso ti parlo. Parlo a te che hai veramente concluso un’epoca dedicata all’arte del sorriso.
Hai infoltito a lungo la schiera di chi sapeva gestire con eleganza l’allusione, il savoir faire, la raffinatezza del gesto e dell’espressività.
Scusami Raimondo se non dedico soltanto a te il mio rimpianto, ma so che hai già capito dove voglio “andare a parare” e stai sorridendo solidale e partecipe.
Si Raimondo, rimpiango un’epoca rappresentata da te e da altri indimenticabili ! Carlo Dapporto con i suoi divertenti francesismi, Renato Rascel, Valter Chiari, Corrado, Totò, Troisi e molti altri che – come te - hanno sempre tenuto lontana la volgarità, il doppio senso scurrile, la parolaccia.
Non ne avete mai avuto bisogno, voi che avete scelto di proporvi con stile, classe, arguzia e rispetto. Adesso, rivolgendomi a te che hai sempre preferito il sottinteso a ciò che è palese, mi concedo – per contrasto - alla banalità e mi eleggo portavoce di tutti quelli che hanno imparato a volerti bene per sussurrarti piano, ancora una volta :
” Grazie Raimondo!”.
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Meravigliose parole... dolce Renata... Parole che condivido appieno e sottoscrivo. L'ho amato anch'io, pur non facendo parte di quella generazione di cui tu hai parlato nel tuo post. Ma Raimondo e anche Sandra devo dire, si sono sempre saputi rivolgere ad un pubblico vasto , che andava dai più piccoli hai nonni di qualsiasi età. Forse perché ho amato profondamente la sua ironia non esplicita ... forse perché amo profondamente chi riesce a farmi sorridere... era un'istrione straordinario... ciao Raimondo e grazie.
RispondiEliminaCara Jasna e grazie per la condivisione appassionata e sincera. Un bel personaggio, una bella coppia, un bella dimostrazione di dignitoso comportamento pubblico e privato. Qualcosa, insomma, che rasserena l'anima. Un abbraccio.
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