.. dico che sono d'accordo, ma che non tutti - naturalmente - patiscono quotidiano e noia allo stesso modo. Per alcuni il quotidiano cementa, fortifica, è segno di stabilità, la creazione del proprio quadrettino protegge, è anche segnale secondo cui 'tutto va bene', nel senso che non ci sono novità che scombinano, e diventa quindi un guaio uscire dai binari è un guaio. Altri lo patiscono, soffrono il ripetersi degli eventi come segno di mediocrità, mancanza di slancio, assenza di stimolo.. e il solito tran-tran che per i primi significa vivere in pace, per questi ultimi è il ristagno, la noia.
Dall'enfasi messa, credo si intuisca che preferisco le avversità alla noia. So comunque che la noia è quello stallo che si prova in assenza di problemi da risolvere, e che quando gli affanni ci accompagnano, non abbiamo tempo di annoiarci (ecco, l'unico caso in cui si può dire: purtroppo!). La noia, per questa ragione e in tempi un po' oscuri come i nostri, sta diventando un sentimento di lusso quindi, non tutti possiamo permettercela. Ma se il concetto era della noia in un rapporto d'amore, torno all'inizio e rispondo: dateci le avversità, nell'amore, non la noia! dateci i pensieri, la difficoltà dei cambiamenti, anche le notti di nostalgia. Dateci la vita nell'amore, perchè l'amore non sa cosa farsene della noia!
Cara Manuela, che bella dissertazione ! Quindi sei per il sentimento vivo e frizzantino, vero ? Certo, il migliore! però c'è verità in tutte le tue parole e devo aggiungere "meglio la bonaccia piuttosto dello tzunami" Anche se "l'acqua ferma...imputridisce. E allora ? Accontentiamoci di ciò che passa il convento. Un abbraccio. renata
""Tutti i commenti che non evidenziano almeno il nome di battesimo dell'estensore in modo chiaro e leggibile saranno cestinati. Saranno graditi i commenti inerenti ai contenuti del post. Eventuali scambi o divergenze di opinioni tra gli ospiti è oppurtuno che trovino collocazione nelle rispettive e mail. Grazie. Renata. ""
.. dico che sono d'accordo, ma che non tutti - naturalmente - patiscono quotidiano e noia allo stesso modo. Per alcuni il quotidiano cementa, fortifica, è segno di stabilità, la creazione del proprio quadrettino protegge, è anche segnale secondo cui 'tutto va bene', nel senso che non ci sono novità che scombinano, e diventa quindi un guaio uscire dai binari è un guaio. Altri lo patiscono, soffrono il ripetersi degli eventi come segno di mediocrità, mancanza di slancio, assenza di stimolo.. e il solito tran-tran che per i primi significa vivere in pace, per questi ultimi è il ristagno, la noia.
RispondiEliminaDall'enfasi messa, credo si intuisca che preferisco le avversità alla noia. So comunque che la noia è quello stallo che si prova in assenza di problemi da risolvere, e che quando gli affanni ci accompagnano, non abbiamo tempo di annoiarci (ecco, l'unico caso in cui si può dire: purtroppo!). La noia, per questa ragione e in tempi un po' oscuri come i nostri, sta diventando un sentimento di lusso quindi, non tutti possiamo permettercela.
Ma se il concetto era della noia in un rapporto d'amore, torno all'inizio e rispondo: dateci le avversità, nell'amore, non la noia! dateci i pensieri, la difficoltà dei cambiamenti, anche le notti di nostalgia. Dateci la vita nell'amore, perchè l'amore non sa cosa farsene della noia!
ciao a tutti, grazie!
Cara Manuela, che bella dissertazione !
RispondiEliminaQuindi sei per il sentimento vivo e frizzantino, vero ? Certo, il migliore! però c'è verità in tutte le tue parole e devo aggiungere "meglio la bonaccia piuttosto dello tzunami" Anche se "l'acqua ferma...imputridisce. E allora ? Accontentiamoci di ciò che passa il convento. Un abbraccio. renata