Corriere della sera FORUM - Gianna Schelotto
nella rubrica "questioni d'amore"
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Nel Bar Pasticceria insolitamente deserto una giovane donna - appartata ad un tavolino in penombra - mescola continuamente il suo caffè, senza portarlo alle labbra. Bella, capelli lunghi nerissimi, vestita di scuro, sulla trentina, lo sguardo abbassato segue il movimento ossessivo, distratto, che mescola un caffè ormai freddo.
La percepisco chiaramente e sento l’intensità del suo dolore. So che non si accorge di me o di qualsiasi cosa al di fuori di lei. Mi siedo poco discosto e aspetto di leggere nel suo sguardo qualcosa che possa orientare le mie mosse successive. La sconosciuta ha le spalle accostate alla mensola sulla quale sono appoggiati i giornali e io mi avvicino per prenderne uno facendolo intenzionalmente cadere. Si china come prevedevo, prontamente a raccoglierlo e nel porgermelo mi guarda dritta negli occhi, con i suoi colmi di lacrime a stento trattenute.
Appoggio la mia mano sulla sua, con una lieve eloquente pressione e le dico senza parlare : “Non preoccuparti. Capisco. Ci passiamo tutti prima o poi !” Poi la lascio e torno al mio posto e apro il giornale in modo che la signora si senta libera. Quando lo ripiego le sorrido mormorando : “Capita !”
“Mi scusi!” sussurra lei asciugandosi frettolosamente gli occhi. Scuoto il capo per significare “Di cosa?” Dopo poco si alza, mi sfiora con lo sguardo e mormora “Grazie!” ed esce investita dal sole che splende alto. Io ? Rimango a riordinare le sensazioni .
Problemi di cuore ? se è così, so bene che alterano l'equilibrio. Li conosco e anche per me, bere fino all'ultima goccia dall'amaro calice dell'indifferenza, dell'egoismo è stato evento amarissimo e destabilizzante. Poi, un giorno, senza motivo apparente...”sono tornata a riveder le stelle”. Nella visione più nitida ho provato solo pena per chi mi ha fatto tanto male.
Altra acqua è passata sotto i ponti e quando la stazione è apparsa ormai vuota e tutti i treni erano partiti, ho accettato di capire e di rimanere in panchina per offrire il mio amore a chi lo desidera davvero. Anche a questa sconosciuta. La rivedrò? La rivedrò più serena? Lo spero tanto e sarete i primi a saperlo ! r.m.
A volte le lacrime non arrivano ad inumidire gli occhi.
RispondiEliminaA volte sono solo un muto, silente grido di dolore.
Quasi mai c'è qualcuno che lascia cadere il giornale.
Quasi sempre si alza lo sguardo e c'è solo il nulla ad affondare nell'indifferenza.
Ma quel caffè io e la muccina lo abbiamo bevuto insieme. Caldo.
So che non hai bisogno della firma.
La firma di chi parla come te, col cuore, è estesa e chiara.
RispondiEliminaLa sconosciuita signora, è accompagnata dal mio e dal tuo affetto. Ne sono certa.
L'augurio ? tanta forza e la possibilità di rimanere con la bellezza intatta in un'anima più forte.
Di nuovo, buon giorno muccina.
RispondiEliminaUna "storia" commovente che rivela, ancora e sempre, la tua grande sensibilità e la tua bontà d'animo.
Cari saluti.
Mario
Ciao Mariolone ! E' bello sentirti di nuovo in pista. Buena vida, mi raccomando.
RispondiEliminaChe dire?
RispondiEliminaMolto emozionante quel gesto...
I tuoi passi, Viandante, ti hanno condotto da me mentre io leggevo parole intense da te. Bella telepatica armonia. buona notte e sereno risveglio. insomma buena vida !
RispondiEliminacara muccina, mi rifaccio viva per raccontarti...un ricordo, ero a Granada con mio marito e stavamo visitando l'Alhambra, all'improvviso abbiamo incominciato a litigare per futili motivi. Avevo caldo a c'era tanta gente, Pino era nervoso alla fine io ho pensato: non mi capisce, non mi ama. Naturalmente (per come sono fatta io) sono scoppiata a piangere anche per scaricare la stanchezza. Pino quando mi vede piangere si allontana da me e io mi siedo su un muretto e piango come se fossi sola nella mia camera, dimenticando la gente attorno a me. All'improvviso una signora mi prende una mano e dolcemente mi dice (in inglese) posso fare qualcosa per te? hai bisogno d'aiuto? credimi è stato un atterraggio morbido nella realtà
RispondiEliminae alzando gli occhi ho visto mio marito a due passi da me stupito anche lui della premura di questa persona. Con il tuo post hai fatto tornare a galla questo ricordo, che stava chiuso nell'album "viaggio in Andalusia" un bacio a te e a mio marito che si spaventa quando piango...A.
ALIZA - Ti sarà facile comprendere quanta gioia può dare un lieve cenno di comprensione. Purtroppo la gente quasi sempre si guarda intorno senza vedere, senza cogliere alcune silenti richieste. Peccato! Potremmo fare molto l'uno per l'altro. io credo. un abbraccione. muccina.
RispondiEliminaPenso che non mi dispiacerebbe affatto capitare nel tuo bar... un caffè fumante potrebbe regalarmi molto più che un aroma dolce-amaro...
RispondiEliminaA presto
Come mi piacerebbe, caro Maurizio, sentirti al mio fianco mentre, come una gazza ladra, rubo sensazioni, ascolto vivere chi ancora è nel vortice di sensazioni che si sono pian, piano, stemperate in me.
RispondiEliminaCredo che potremmo sentirci complici in questo cercare l'umanità con le sue arroganze, con le sue fragilità, osservata con affettuosa partecipazione.
Come mi piacerebbe!
Sono felice di avere capito (bisognava prima registrarsi!)
RispondiEliminaBaci a Renata
Celestino, benvenuto! Ci sono altri adempimenti però !
RispondiEliminaHo cliccato su CELESTNO e non riesco ad entrare nel blog, ovvero, entro in un blog che riporta soltanto il nome. Come mai ?.
un saluto affettuoso. Renata
E chi non ci è passato? Però una parola buona, soprattutto da uno "sconosciuto", serve, eccome!
RispondiEliminaCiao Aliamorah - Vero ? A volte ti rincuora un sorriso. davvero! Ti fa capire che esisti.
RispondiEliminaResto del parere che l'indifferenza ferisca profondamente.Grazie Alianorah.
Me gusto tu blog, trato la manera de entenderlo por medio de mi diccionario de Google.
RispondiEliminaTe dejo mi tacita de te con todo amor y amistad
Veronica Villatoro
Fundadora Internacional
teacupclub@gmail.com
Hola Veronica !Gracias por tus palabras!Buena tarde y hasta luego.
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