sabato 29 settembre 2018

La filastrocca - replay

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Dolcemente spunta il giorno
e io mi guardo lieta intorno
e lo sguardo mio si posa
su ogni oggetto, su ogni cosa.


Grata, ascolto in me la vita
che già pulsa e piano invita
a voler partecipare
e a darsi un po' da fare.


Va agli amici il mio pensiero
con affetto assai sincero
e prima di togliermi di torno
io saluto il nuovo giorno.

 
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sabato 15 settembre 2018

Fiori nel fango

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IL GIORNALE - 15 settembre 2018


Si, lo so che l’argomento è torbido e  non è la prima volta che  lo affrontiamo insieme. Ma il problema è reale e non può essere eluso specie se è la cronaca che lo ripropone. E vorrei oggi affrontarlo con un filo di speranza nel cuore. Bambine senza morale, con le testoline vuote, che per una ricarica del cellulare, o comunque per soldi si prostituiscono, si vendono, si lasciano sporcare virtualmente e materialmente da mani immonde, in contatti spregevoli. 

Nell’età più bella che dovrebbe cullare rosei sogni degni di ben altri sentimenti, queste fanciulle sguazzano nel degrado più sòrdido, con disinvolta accettazione del maschio che non rappresenta l’uomo.. Difficile  soffermarsi in quest’àmbito ! Difficile e colpevole, guardare da un’altra parte perché il fenomeno esiste e sfiora il percorso delle nostre figlie  con il suo alito tossico e infettante. Riguarda maschi asserviti al piacere, che rivolgono le loro sporche attenzioni ai fiori freschi li calpestano. 

Come convincere questa fanciulle che c’è un mondo bello e pulito che le aspetta? Come spronarle ad evitare le pozzanghere, il marciume ? Come far capire che la loro bellezza è un dono da rispettare, da proteggere, da tutelare ? Come chiarire che  un abbraccio pulito e disinteressato  ha un valore immenso. Come ribadire che - se si sbaglia strada - si può tornare indietro, che sbagliare è umano, ma perseverare è condannabile. Fermatevi ragazze, riflettete, questa non è la strada da percorrere. Non accettate che la parola “ormai”  decreti la vostra sconfitta. Siete sempre in tempo per imparare a volare alto in un cielo più azzurro. Un cielo che attende il vostro coraggioso volo, finalmente liberohttps://webmail.pc.tim.it/cp/imgalice/s.gif. renata mucci - Brescia


venerdì 7 settembre 2018

Giornale di Brescia

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Giornale di Brescia del 6 settembre 2018.
Opinioni e commenti, pag.7
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Sarebbe bello trovare, almeno in questo spazio, serenità e pace, ma io – che sono tra i superstiti degli eventi bellici del 1940/1945 – non voglio sottrarmi al dovere sacrosanto di parlarne, soprattutto ai giovani. E’ vero che gli Alti Papaveri decidono, ma sono gli uomini, anonimi e qualsiasi che eseguono gli ordini disumani previsti dalle guerre. E io rimugino continuamente il concetto di rifiuto dell’uomo all’esecuzione di ordini che massacrano, quasi sempre e soprattutto, gente inerme e indifesa.

Ho ricordato spesso gli anni di guerra, che ho vissuto personalmente e non sono mai riuscita a dimenticare due compagne di scuola massacrate da bombe che uomini comuni lanciavano su gente insignificante ai fini bellici. E un ragazzo falciato da un mitragliamento mentre percorreva, in bicicletta, la strada per recarsi a scuola. E ancora ricordo Ebe, l’amica del cuore, deportata con l’intera famiglia, e andata in fumo in Germania.

E se tutto questo è intollerabile dovranno essere gli uomini comuni a divenire obiettori di coscienza rifiutandosi di uccidere per salvaguardare interessi economici di parte. Soltanto un « NO »deciso, compatto, unanime e convinto può aprire alla speranza

Ne è convinto anche un uomo d’azione che ha posto la sua vita al servizio dei suoi simili – senza distinzione di genere, di colore, di appartenenza territoriale o religiosa- e di cui trascrivo il pensiero : Gino Strada : « Credo che la guerra sia una cosa che rappresenta la più grande vergogna dell'umanità. E penso che il cervello umano debba svilupparsi al punto da rifiutare questo strumento sempre e comunque in quanto strumento disumano.» 
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renata mucci - Brescia

giovedì 6 settembre 2018

Dire o non dire.

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Non credo che la sincerità “ad ogni costo” sia sempre positiva, anzi, spesso un bel tacer…conviene. Ed è questo un argomento appassionante che ha spesso catturato la mia partecipazione anche perché la discrezione, mi affascina da sempre. E’ augurabile che chi afferma “Io dico sempre quello che penso” tenga ad opportuna  distanza l’impulsività che, spesso, favorisce l’esposizione di giudizi non richiesti creando soltanto disagio.

 Ho constatato nel lungo percorso, che c’è diversità tra lealtà e sincerità. Mi è capitato a volte – specie in passato - di pensare “Ho perso una buona occasione per tacere” senza potervi porre rimedio ed è proprio la lealtà nei comportamenti che dovrebbe favorire la cautela nella gestione della sincerità verbale. Mi spiego meglio : un individuo leale può e deve talvolta frenare quella che è comunemente definita “sincerità” favorendo il silenzio che pone al riparo da inutili e tardivi pentimenti.

In tempi ormai lontani ce lo ricordava il Metastasio con questa affermazione, sempre attuale : “ Voce dal sen fuggita, poi richiamar non vale: non si trattien lo strale, quando dall’arco uscì.”- renata mucci - Brescia

martedì 4 settembre 2018

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Ecco il calor del sol che si fa vino !
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sabato 1 settembre 2018

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Settembre traghetta il calore del sole d'agosto,
fino agli adescanti colori di ottobre !
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