martedì 22 novembre 2016

La tenera complicità delle pastine festive

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Giornale di Brescia domenica 20 nov.2016
block notes di renata mucci
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Il Giornale di sabato 26 nov.2016
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Le pastine della domenica hanno rappresentato per molte famiglie, un rituale gioioso e atteso, abitualmente svoto dal papà, mentre la mamma dava gli ultimi tocchi al pranzo festivo,

Negli anni del dopoguerra, questa abitudine confermava il raggiunto benessere e dava un tocco speciale al giorno di festa, ma col passare degli anni, queste abitudini hanno perso il loro carattere di eccezionalità ! I bimbi sono abituati a fare spesso, colazione al Bar con cappuccio e brioches e non è rara l’occasione per indulgere al piacere di gustare “qualcosa di dolce”.  

Noto quindi con particolare tenerezza, che sopravvive la ritualità in qualche persona della mia generazione che incontro nel Bar Pasticceria. Un signore, con i capelli bianchi si avvicina all’invitante esposizione e osserva attentamente, prima di indicare all’addetto le sue preferenze e io gli attribuisco probabili pensieri. Alcune pastine soddisferanno i gusti della moglie e , infine l‘uomo indulge a preferenze personali. 

Mi par di capire che il personaggio è anch’egli goloso e deduco anche che il pranzetto domenicale prevede due soli commensali perché sento limitare la trasgressione. “Sei, basta così, grazie”. E io osservando, mi sciolgo in una tenerezza infinita. Mentre si avvicendano in molti per l’acquisto di torte e dolci di ogni genere io accompagno, con lo sguardo l’ individuo che si reca alla cassa e poi, soddisfatto, si avvia all’uscita. 

E mi piace immaginare il sorriso che accoglierà l’affettuoso gesto, Nel rispetto di quel rituale - che attestava un tangibile benessere faticosamente raggiunto - io rivedo il sorriso complice del “mi babbo” e lascio che la commozione, mi accarezzi l’‘anima !
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