Giornale di brescia domenica 26 giugno 2016
Block notes di ren ata mucci
Sarà perché, recentemente un caro amico ha subito un intervento chirurgico importante e io gli sono vicina col pensiero, o sarà senza motivo, ma oggi i miei pensieri si attardano nel corridoio di un Ospedale qualsiasi e posano un fiore su ogni comodino e una carezza su ogni cuscino. Ristagna nell’aria un’ atmosfera densa di preoccupazione, ansia e paura, spesso mitigate dalla forza d’animo o da una buona dose di fatalismo, ma affiora anche la speranza e l’amore verso la vita, assieme al desiderio di ricominciare. Qui le fragilità emergono e ci rendono più consapevoli e solidali con chi ci è compagno nella sofferenza, ma un’efficace terapia coadiuvante deriva comunque dagli affetti familiari che supportano, alleviano e danno coraggio. Poi, indulgo verso quella serenità di cui anch’io sento il bisogno e torno col pensiero nel reparto maternità dove - il giorno cinque di questo mese di giugno- il mio sesto pro/nipote Andrea, “ha abbattuto la parete del miracolo”, come usa dire poeticamente la mia carissima amica Elena Alberti Nulli, ed è venuto alla luce. Quel “cosino”, quel patatino così fragile, quel bonsai d’uomo, così perfetto nel suo essere miniatura, che respira e fa smorfie, ci ricorda il miracolo eterno della vita. Senza nulla togliere alla bellezza dell’alba, di un tramonto o di un fiore, tre cose sono sempre state per me, adescanti e sono : il mare, un camino acceso e un neonato. Li guardo per ore senza stancarmi e mi arricchisco di impalpabili, splendide sensazioni. remucci@aice.it
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