Giornale di brescia 8 maggio 2016
Blok notes di renata mucci
Mio padre firmò, e divenni sposa
Nel 1947 compivo vent’anni ed ero già sposa. Non ancora maggiorenne,
quindi ha dovuto firmare una liberatoria il mio papi, che l’ha fatto con
un bel groppo in gola e con palese emozione.
Sposa a settembre
sono andata ad incontrare il mio primo inverno “da signora” con un
cappottino nero ,aderente in vita e svasato sul fondo e un paio di
scarpine di vernice nera tacco sette (non mi è mai sembrato logico
costringere il piede alla posizione verticale) e un cappellino con la
mezza veletta - a pois piccolissimi- che copriva fronte e occhi
soltanto. Credo di essermi sentita davvero felice e affascinante.
E a 23 anni fasciavo per la prima volta il mio Mauro senza rendermi
conto che iniziavamo a crescere insieme. Lui era dolce e buono e io,
investita del mio ruolo, ero ben decisa a dare importanza ad una certa,
anche se blanda, disciplina. Lo baciavo quando dormiva, gli baciavo le
manine mentre riposava, lo baciavo sul culetto quando lo cambiavo e lo
cospargevo di talco.
Le fasce che ancora si usavano, ma solo
intorno alla vita a sostenere la schiena, le avevo confezionate
personalmente, con un candido, sottile filo lavorato all’uncinetto. Ho
partorito in casa con l’aiuto di mia suocera e della Tilde, un’esperta
levatrice che per aiutarmi aveva legato due delle fasce all’uncinetto ai
due pomoli della testata del letto.
Ma infine, dopo 24 ore di faticoso travaglio, prima di
udire il pianto del bimbo ho sentito la Tilde che - nel constatare la
nascia di un maschietto - declamava “ Sono le 19,30 del Venerdì Santo
dell’anno Santo: ghe nasit en preost” (è nato un prevosto). Con il primo
vagito ho sentito che la schiena non mi doleva più e sono scivolata in
un sonno ristoratore, profondo e appagato. Sposa e mamma, dopo una
guerra infame, credevo di aver visto tutto, credevo che più nulla
avrebbe potuto turbare la pace tanto faticosamente conquistata.
Lo credevo veramente, ma oggi so che è ancora indispensabile credere in
un futuro migliore ed è importante lavorare caparbiamente per
costruirlo. Anche per onorare degnamente tutte le mamme che auspicano
per le loro creature, un percorso sereno. remucci@aice.it
--------------------------
Nessun commento:
Posta un commento
""Tutti i commenti che non evidenziano almeno il nome di battesimo dell'estensore in modo chiaro e leggibile saranno cestinati. Saranno graditi i commenti inerenti ai contenuti del post. Eventuali scambi o divergenze di opinioni tra gli ospiti è oppurtuno che trovino collocazione nelle rispettive e mail. Grazie. Renata. ""