Al
risveglio, i sorriso ha un’intensità difficile da descrivere. Lo sguardo
accarezza, grato, ogni dettaglio, valorizzandolo. Sfiora i mobili, quel
ritratto, quell’oggetto che porta dolcemente alla ribalta un ricordo. Mi
colpevolizzo e subito mi assolvo per la naturale, trascorsa superficialità del
vivere che ha connotato il mio percorso. Mi assolvo perché so che è naturale corredo
degli anni verdi. Mi assolvo perché ho rimediato, in questi successivi lunghi
anni, con una consapevolezza intensa e radicata.
Già ero grata per questa mia vecchiaia, ma quest’ultimo
richiamo alla provvisorietà, ha ulteriormente reso tangibile la gratitudine
verso la vita che ha voluto, ancora una volta, essere generosa. Prendo a
prestito le parole di una nota canzone per iniziare il canto : “Gracias a la vida che mi ha dato tanto. Che mi ha dato il riso, che mi ha dato il pianto,
Così io distinguo la felicità dal rimpianto I due
materiali che formano il mio canto”
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