Quante volte ti ho visto tornare fascinoso settembre!
Quante volte hai rinnovato lo stupore con
i tuoi colori che si fanno intensi prima di sbiadire nelle nebbie autunnali.
Colori che ti appartengono, che porgi cangianti, aggressivi o nel loro timido pallore, che va da quell’ adescante color
ruggine e digrada fino al giallo tenero delle foglie sui rami. Quel lieve ondeggiare
tra i rami, evoca l‘agitare della mano di un’estate che porge il suo gentile
arrivederci. Sei come il “canto del cigno” di una stagione che si spegne e ci traghetta con garbo - dal
calore bruciante del sole - fino alla prima attesa frescura. Sorridente e complice Cùpido, hai
cullato amori nascenti ed hai anche confuso la tua improvvisa pioggerellina con le lacrime di
dolorosi abbandoni. E lasci la tua impronta decisa nel gioioso vendemmiare nei
filari, tra i campi, con le ceste piene di biondi o scuri grappoli, col bollire
del mosto che si farà vino a rallegrare le future mense, a compensare la fatica
e a premiare la speranza. Ti rendiamo omaggio, seducente settembre con questo “bentornato”
che urge dal un cuore commosso da tanto incantevole incanto.
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