mercoledì 27 maggio 2015

Il dono meraviglioso della parola !

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A chi scrive "qnd nn sn" per lasciar intuire "quando non sono" vorrei chiedere cosa ne fa del tempo che crede di risparmiare. Forse si tratta soltanto di superficialità, ma io temo che queste contrazioni possano instaurarsi definitivamente nel linguaggio scritto, a scapito di una lingua meravigliosa come la nostra che merita miglior uso.

E non mi consola il pensiero che ogni trascorso giovanile include una buona dose di mode, per fortuna tollerabili, che poi vengono dimenticate. Insistere nell'uso smodato di intemperanze linguistiche avvilisce chi scrive e chi legge e ci ricolloca nel periodo appena post/analfabetismo, quando soltanto l'ignoranza poteva porsi a scusante ! 

Scrivere "Ankio" anziché "anch'io" è come sbandierare un'ignoranza abissale e una mancanza di rispetto per il nostro splendido idioma e se vogliamo dirla tutta, anche una palese indifferenza verso chi legge. Chi ha il dovere di monitorare le intemperanze anche veniali dei minori (in questo caso nell'uso della lingua) potrebbe farsi carico di invitare alla riflessione. E chi può definirsi maturo, ma indulge nel degradare il linguaggio, potrebbe guardare con un ottica più rispettosa al buon uso della parola
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