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Premesso
che è giusto e sacrosanto che l’invalidità
preveda - nei casi di accertato diritto - la
concessone dell’assegno di accompagnamento, c’è una domanda che sorge spontanea.
Perché
questo diritto non viene subordinato al reddito ? In breve, se un cittadino è
ampiamente in grado di reggere i costi che la patologia richiede, perché deve
essere sovvenzionato ? La vogliamo ammettere la diversità tra un pensionato o
un lavoratore a reddito fisso e un contribuente che fruisce di un reddito
privilegiato ?
Vogliamo riconoscere una vistosa differenza tra un Agnelli
(tanto per fare un none) e la sua colf ? Ecchecavolo ! Sovvenzionare soltanto
in base alla patologia andrebbe bene in un Paese che gode di autonomia
economica, ma in un Paese fortemente indebitato la norma è scandalosa.
E
lo stesso criterio vale per la pensione di reversibilità quando il superstite
può comodamente reggersi con il suo reddito personale ed autonomo. Porre limiti
di reddito per beneficiare di alcune sovvenzioni mi sembrerebbe ragionevole ed
anche auspicabile. Mi sembra immorale che i grandi capitalisti godano delle
stesse agevolazioni che sono vitali per
i numerosi travet Sbaglio ?
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Non sbagli Muccina!
RispondiEliminaGrazie signora Lù
RispondiElimina!