sabato 1 giugno 2013

Quale futuro ?

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Gramellini espone nel suo più recente “Buongiorno” su LA STAMPA il suo pensiero deluso sulla situazione giovanile che vede l’emigrazione delle nostre migliori menti o, semplicemente delle forze di lavoro giovanili. Ho estrapolato dal pregevole testo questa frase emblematica che trascrivo .
“il domani fa solo paura e si sono sacrificate intere generazioni sull’altare del «diritto acquisito» e dello «scatto d’anzianità»
 La frase mi riporta alla mia esperienza di lavoro, al tempo in cui si attuava il concetto  “non si muova foglia che il sindacato non voglia” e mi capitava spesso di pensare sommessamente “Speriamo di piantarla di fare conquiste, o non ci sarà più lavoro per nessuno” e devo constatare, con profonda amarezza, si è avverata l’avvilente previsione.
Tolta di mezzo la meritocrazia, l’attuazione di scioperi indiscriminati che volevano tutto per tutti si è finito per togliere l’essenziale a molti. L’appiattimento, l’elogio dei diritti non contrapposti ai doveri, il considerare l’imprenditore (indiscriminatamente) uno sfruttatore, ha portato alla deriva la base portante dell’economia.   
Per colpa di qualche datore di lavoro che tendeva a schiavizzare la classe operaia si è penalizzato l’intero assetto imprenditoriale. Non è che, per andare avanti, si può considerare utile fare qualche passo indietro ?
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2 commenti:

  1. Molti evitano di fare passi indietro perchè si torni a ragionare. Le persone col passare del tempo diventano più cieche, meno sveglie, più schiavizzate.

    Jan

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  2. Sono pienamente d'accordo.Non solo, ma affermo che ciò si riflette anche sull'educazione(troppo permissiva a loro discapito) dei bambini.

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