Il Giornale - 19 febbraio 2011
Bresciaoggi 25 marzo 2011
La scomparsa delle gemelline, la sparizione di Yara, la cattiveria, la disonestà, le calamità naturali, le guerre sono eccessivamente presenti nella mente di un giovane che mi parla del suo disagio, della sua sfiducia, della sua fragilità. E io, posso soltanto provare a trasmettergli il mio pensiero, rivolgendomi a lui, così :
“”Sai che cosa ho imparato, vivendo così a lungo ? Ho imparato che la vita, i casini e la bellezza della vita, devono essere accettati. Perchè la vita è quello che è e non quello che vogliamo che sia. L'umanità è per la metà perfida e ingestibile e per l'altra metà, ammirevole e buona. Questo è !
Noi, dopo aver scelto da che parte schierarci, possiamo fare dignitosamente la nostra parte, rispettando e possibilmente aiutando l’altro. Ognuno lo farà come può. Con un sorriso, con un po' di disponibilità, ma non è certo pensando continuamente a ciò che c'è di irrimediabile che risolveremo i nostri problemi o quelli degli altri.
Siamo come formichine che non possono cambiare le regole della foresta, ma noi possiamo aiutarci, con quell' amore che abbiamo dentro e che non deve essere disperso.
Questo convincimento, mi ha aiutato a non lasciare spazio allo sconforto che offusca la mente, ci priva dell'obiettività e distorce il senso vero della vita che non deve essere vissuta inutilmente. Noi, singolarmente e insieme, possiamo e dobbiamo darle un senso“”-
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