Mi viene chiesto spesso : “ Lei è laureata, vero ?” No, non lo sono.Il mio percorso scolastico si è concluso con il diploma di “avviamento al lavoro” conseguito al termine della scuola media.
Ma c’è da esaminare come era intesa al tempo la scuola. Sette/otto ore ogni giorno (compreso un efficace "doposcuola".) Niente scioperi, una giusta dose di severità, importanti "compiti delle vacanze", buoni e talvolta ottimi insegnanti e il senso del dovere precocemente inculcato. Ecco com'è stata la mia scuola media che mi ha consentito di seguire mio figlio fino al diploma, senza difficoltà notando - già allora - notevoli carenze nell'insegnamento. e quando é venuto il turno delle mie nipoti lo squallore è apparso in tutta la sua tragicità. Oggi lo attestano fior di Magistrati che compiono vergognosi errori d’ortografia e ignorano la grammatica. Una dilagante miseria intellettuale! Le mie nipoti non conoscono un poeta italiano e quel poco che sanno l'hanno appreso per scelta personale. Un po’ triste il panorama. E stato detto “Aboliamo il nozionismo! Cosa serve mandare a memoria brani di poesia!” Ma per favore! Io recito ancora a memoria le poesie del Pascoli, del Leopardi, del Carducci del Giusti (Sant’Ambrigio in particolare) e mi fanno compagnia i brani dei Promessi Sposi, dell’ Iliade e dell’Odiessea. e sono viva, vegeta e piena di gioia. Non credo che sia lo scarto generazionale che ispira le mie parole ma, piuttosto il rammarico per il dispendio di tempo e di energie al quale vengono comunque sottoposti i nostri ragazzi in una scuola che sembra far acqua da tutte le parti. Almeno guardando i risultati su diplomati e laureati che devono rimboccarsi le maniche per imparare veramente.
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Sono entrato in casa Tua, qualche giorno fa, senza presentarmi. Non è mia abitudine. Ti prego di perdonarmi. Il mio nome è Enrico Binda e vivo a Milano. Ho letto e sto tuttora leggendo i tuoi precedenti scritti e, senza retorica, devo constatare di comuni pensieri, emozioni e ricordi. Come in quest'ultimo.
RispondiEliminaTi chiedo ancora scusa. Buona Domenica.
Ciao Enrico, bentornato. Ricorda soltanto che qui, sei sempre benvenuto e bene accolto. Buona domenica e grazie (;-)
RispondiEliminaConcordo cara muccina, oggi l'insegnamento è abbastanza all'acqua di rose, non parliamo dell'apprendimento. Ci sono pochissimi insegnanti che inculcano la passione per lo studio, è un mondo questo che mi fa paura, pensando al futuro...A volte sento degli amici che insegnano ancora dirmi che è la società che siamo noi, a creare questo disastro, c'è una carenza in tutti, compresi molti laureati, la povera lingua italiana bistrattata. Io come te, amo la poesia ed i nostri poeti sono quasi sconosciuti, ma come mai?
RispondiEliminaQualunquismo e poca voglia di fare, anche se i mezzi a disposizione sono pochi, ecco, tirarsi su le maniche, ma il lavoro costa fatica...
Ti abbraccio
Cara Riri, i motivi sono certamente molti, ma in primis c'è stato l'abbandono dell'esercisio fantastico della memoria.
RispondiEliminaUn sacrilegio, secondo me.
La memoria, attivata in età scolare e giovanile E' PER SEMPRE !
uN ABBRACCIONE.