sabato 5 settembre 2009

Il disincanto.

Libero - lettere - 3 settembre 2009
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Il privilegio che nella tarda età aiuta veramente,
è....il disincanto. Io e le mie emozioni abbiamo imparato
a guardarci in faccia da pari a pari.

Non ci inganniamo più... da molto tempo.
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4 commenti:

  1. E' una lenta conquista che matura nella sofferenza.

    Quando il dolore prevarica si adottano tattiche di difesa tra le quali, ottimale, è la cautela.

    Moderare gli impulsi e tenere sotto controllo le emozioni diventa possibile.

    Faticoso, ma possibile.

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  2. Eppure io credo che la forza più grande sia quella che ti permette di non risparmiarsi e non pensare a difendersi ma solo "raggiungere"; la sapienza più grande sarà quella successiva al tuo stadio, la coscienza che in realtà non si può lesinare in fiducia e amore per trovare fiducia e amore.

    La conoscenza che l'esser un poco sprovveduto ti da gioie da incanto è il rimpianto più grande dell'età evolutiva.

    Le sedimentazioni lasciate dai dolori passati sono come la sabbia dei secoli che diviene roccia lasciando imprigionato quel che un giorno lontano era vivo fra i suoi infiniti granelli..., anche quelli salati.

    Spero di non ritrovare mai i fossili dei miei amore passati, e di quanto faceva male ricordare solo il perdersi delle impronte sulle sabbia, al suono della risacca.

    Con affetto, Luca,
    ben ritrovata Renatuzza Mia !

    P.S. Siamo sempre qui,
    anche se il rientro fra le pieghe del quotidiano gualcito di sempre è un poco faticoso.

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  3. Ciao LUCA !
    "non pensare a difendersi ma solo "raggiungere";

    Eccola qui, la prima perla che ci offre Lucignolo.

    Certo, condivido, ma quello che mi dà serenità OGGI è l'assoluta mancanza di dolore. Non la mancanza di coinvolgimento.

    Sorrido compiaciuta allo stordimento, alla passionalità, al vissuto che ancora e sempre m'incanta.

    Ho già detto "amo le mie cicatrici" ma amo il mio disincanto DI OGGI.

    E ti abbraccia forte, questa incoerente renatuzza.

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  4. "Le sedimentazioni lasciate dai dolori passati sono come la sabbia dei secoli che diviene roccia lasciando imprigionato quel che un giorno lontano era vivo fra i suoi infiniti granelli..., anche quelli salati."
    Caro Lucignolo, non so spiegarti perchè ma in questa mattina pigra che stenta a svegliarsi, dopo ore di veglia tra pensieri stroppicciati e occhi gonfi, QUESTE TUE PAROLE MI RINCUORANO E SCALDANO LIEVEMENTE LEMIE OSSA INTORPIDITE.
    Sono entrata cercando non so cosa, non so se l'ho trovato, ma mi sento sicuramente un po' meglio.
    Grazie.
    Ps. sono Iris.... non ricordo la mia password, ma voglio lasciare questo commento e quindi sono costretta a farlo come anonimo.

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