sabato 28 marzo 2009

Genitori e figli.

Pubblicato su Bresciaoggi - lettere - il 10 aprile 2009
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Parlando recentemente dei giovani che possono apparire superdotati, un persona altamente qualificata affermava : "Quello che si può dire, invece, è che, sul piano cognitivo, sono molto più precocemente allenati, sovra stimolati e tenuti svegli, rispetto alle altre generazioni".

E’ vero, ma è anche vero che, a fianco di tale già impegnativo stato di fatto si pongono – talvolta - ambizioni eccessive di alcuni genitori. Ambizioni che talvolta sono in contrasto con attitudini e reali potenzialità dei loro ragazzi.

L’osservazione trae origine da una rassegnata ammissione di un giovane che si è trovato ad intraprendere studi lontani anni luce dalle sue aspirazioni, soltanto per compiacere aspirazioni paterne che non gli appartenevano. Portato per le materia letterarie passava spesso alcune ore a parlare con me dei Poeti che entrambi amiamo e recentemente - ai festeggiamenti del neo laureato in ingegneria - ho avuto modo di cogliere nei suoi occhi qualcosa di molto diverso dall’orgoglio che si leggeva sul volto di suo padre.

Ciò mi sprona a ricordare che coloro che si pongono in primo piano rispetto alle esigenze dei figli, disattendono la più elementare regola di convivenza e di rispetto, anche parentale.

Ogni individuo è un mondo a sé che ha diritto di sviluppare eventuali talenti naturali, senza interferenze costrittive e dirottamenti che falsano lo sviluppo di latenti potenzialità.

L'invito alla riflessione, mi auguro, aiuti i genitori a porre in subordine eventuali personali desideri di rivincita sul loro stesso passato per favorire invece lo spontaneo sviluppo di naturali facoltà dei loro figli. r.m.
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9 commenti:

  1. Ho sempre pensato che un figlio arrivato all'epoca post-pubertà debba "incrinare" il rapporto con i genitori, e secondo me se non c'è questa rottura non ci sarà neppure una vera crescita personale.

    Poi le crisi sulla propria individualità non emersa o su aspirazioni negate, non credo si possano imputare solo ai genitori.

    Sono orientato alla responsabilità personale, ritengo che in età da università, salvo situazioni da patologia, non si possa invocare le responsabilità altrui per scelte, pur condizionate, ma sempre, in definiva personali.

    Da genitore, prima smetto di scegliere per mio/a figlio/a prima impareranno a far scelte oculate da soli...
    ma i condizionamenti resteranno, finchè non avranno imparato a "negare le mie ragioni" per lasciare affiorare forti le loro.

    Poi, sbagli, chiunque ne fa, quindi, buona sorte a tutti !

    Buuuona jurnata Renatuzza ;)

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  2. LUCIGNOLO - Quando la corposità dei contenuti appaga totalmente....la riporto assaporando intensamente.

    Le tue parole :
    "Da genitore, prima smetto di scegliere per mio/a figlio/a prima impareranno a far scelte oculate da soli...ma i condizionamenti resteranno, finchè non avranno imparato a "negare le mie ragioni" per lasciare affiorare forti le loro."

    Renatuzza, ringrazia.

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  3. Renata leggendo il tuo post e il commento di Lucignolo mi sento fiera di aver lasciato libertà di scelta al mio unico figlio e di averlo aiutato a negare le nostre ragioni di genitori, anche se spesso questo è stato difficile da accettare e non sempre abbiamo condiviso le sue scelte. Ora però siamo soddisfatti di vederlo "uomo" capace di affermare le sue ragioni magari sbagliando, ma in grado di affrontare le conseguenze dei suoi sbagli. Grazie Muccina di avermi dato questo nuovo spunto di riflessione. Ti auguro una felice giornata e una buona domenica

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  4. Buon giorno carissima,
    che dolore ho provato per quel giovane! La cosa più stupida è sempre la cecità.

    Besitos mi querida muccina, amiga mia.........

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  5. Ciao Luigina, lo sappiamo bene noi mamme che spesso la contestazione dei figli è ricerca di autonomia. E in certi limiti è positiva.
    I confini sono e devono essere quelli del rispetto reciproco, quello che tu e Gabriele avete temuto ben presente. Baci.miccina
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    ZAHARA - Ci sono purtroppo casi si coercizione che fanno leva sul malinteso concetto del dovere e dell'affetto.Per questo non ci si deve stancare di parlarne. Ti mando un bacione grosso.

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  6. ciao renata, piacere di conoscerti!
    condivido ciò che scrivi, spero quando avrò dei figli di riuscire a rispettare i loro desideri e ambizioni permettendo loro di scegliere la propria vita e di sbagliare.
    grazie per la riflessione. a presto!

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  7. per MIKIM aggiungo un posto a tavole per questa un'amica in più......

    Stimolante incontro !Bacissimi.

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  8. ..leggerti mi porta sempre a grandi riflessioni personali. a stento ora mi riprendo da quelli che sono stati errori nell'adolescenza. la maggior parte dei miei problemi deriva dal non aver frequentato la scuola che avrei voluto. i miei hanno scelto la scuola al mio posto. per darmi di più di quanto loro hanno avuto, dicono. io invece ho avuto di meno di quanto avrei meritato. errore che spero non rifarò con i miei figli.perchè, sembra una cosa stupida, ma io ci credo: avrei preferito fare una scuola "bassa" come il liceo artistico e farla bene, più che fare il liceo scientifico, "le scuole alte", e farle male, perdere un anno, litigare con i miei, perdere la festa dei 18 anni perchè sono stata bocciata, etc,etc,etc...

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  9. MICHELA cara, hai colto quindi il messaggio che ho voluto mandare a tutti i genitori che vogliono fare "il bene dei figli" senza tener conto dei loro desideri e delle loro potenzialità.

    Nel tuo sfogo c'è tutto il dolore che le costrizioni riescono a procurare. Ti mando il mio abbraccio affettuoso.

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