Ad un semaforo, bloccata in macchina da un imperativo, rosso segnale di stop guardo distrattamente intorno a me e vengo attirata dalla variopinta esposizione di giornali in un’edicola sul marciapiede al mio fianco.
Belle donne, divi della televisione e cantanti noti, personaggi all’attuale ribalta politica, rappresentano il solito panorama...piacevole e ovvio.
Una rivista francese attira improvvisamente il mio sguardo per il titolo stimolante :
“Quelle est la saison la plus belle ?
Riparto e la vettura – quasi autonoma –mi riporta verso casa.
La mente ? E’ volata via a cercare risposte : “Qual’ è la stagione più bella?”
La primavera ? Sugli alberi, i vecchi rami secchi – fino a ieri apparentemente inutili – rivelano all’occhio attento, microscopiche protuberanze e sono sicura che una fata ha dato a loro un nome : “ gemme !” gemme che annunciano un’incessante, puntigliosa trasformazione. Nell’erba fragile dei prati occhieggiano margheritine che muoino tra le mani se vengono tolte dalla loro verde culla. Sono le pratoline!
Nuove, chiare foglioline d’edera fanno capolino tra quelle ruvide, verde scuro che hanno superato i rigori dell’inverno; sono tante e tutte decise a conquistarsi il loro spazio di fronte al sole.
Credo che anche gli alberi secolari, importanti e sempreverdi guardino compiaciuti questo ritorno di foglioline occhieggianti di vario tipo, grandezza e colore.
Le finestre si spalancano e i balconi si adornano di fiori variopinti; i parchi si popolano di rumorose frotte di bimbi seguiti dagli sguardi amorosi e attenti di mamme che si concedono brevi soste sulle invitanti panchine.
Nonne orgogliose sospingono il loro prezioso carico nei passeggini. Cagnolini di vario tipo e taglia scodinzolano, annusano e corrono, ignorando richiami che limitano la loro libertà. Le giornate si allungano e l’arie si fa tiepida; profumi insinuanti e sensazioni nuove o rinnovate invitano a indulgere a nuovi sogni. Una strana carica di energia favorisce la spavalderia che cede volentieri il posto a improvvisi languori.
Ed è Pasqua ! C’è chi si appresta a trascorre la bella festività al lago e dovunque ci sia un punto d’appoggio o un festoso richiamo. Si programmano gite e gioiosi raduni per la Pasquetta con grigliate da godere con gli amici o con qualche parente che si incontra raramente, sollecitati dal riecheggiare di frasi che invitano all’indulgenza “dai.....almeno a Pasqua !”
Mentre tutto invita alla disponibilità di mente e di cuore, dolcemente, alcune sensazioni sbiadiscono mentre altre incalzano. Togliamo dall’armadio abiti leggeri, il sole scalda piacevolmente le membra e piano, piano e in grande fretta....
Ecco l’estate!
Giornate lunghe, bar all’aperto, affollati, risate. E poi, ancora, i raggi brucianti del sole, il fragore delle onde che si infrangono sulle scogliere o le onde pigre, morbide, lente, invitanti,che lambiscono le spiagge. La pigra siesta o l’improvviso temporale che si conclude con lo stupore dell’arcobaleno! Le tentazioni incalzano, invitano a passeggiare nel verde, nel fresco della pineta alla scoperta di un laghetto di montagna, di un ciclamino, di una malga, di un maso.
E l’insidia di notti troppo piene di stelle.......Estate ! E ne contempo la terra rinnova il miracolo eterno regalando rossi, turgidi pomodori, squisite melanzane,carnosi peperoni per imbandire le mense con sapori, colori e profumi più intensi.
E l’estate si allontana regalando grappoli polposi e invitanti che pendono dai tralci nei vigneti. E una sera, di soppiatto, l’aria si rinfresca, la consuetudine della cena all’aperti si interrompe, il sole si corica ogni sera con un lieve anticipo, i tramonti si fanno meno infuocati, e mentre l’estate sta finendo...si riaffaccia l’autunno !
L’autunno
Belle donne, divi della televisione e cantanti noti, personaggi all’attuale ribalta politica, rappresentano il solito panorama...piacevole e ovvio.
Una rivista francese attira improvvisamente il mio sguardo per il titolo stimolante :
“Quelle est la saison la plus belle ?
Riparto e la vettura – quasi autonoma –mi riporta verso casa.
La mente ? E’ volata via a cercare risposte : “Qual’ è la stagione più bella?”
La primavera ? Sugli alberi, i vecchi rami secchi – fino a ieri apparentemente inutili – rivelano all’occhio attento, microscopiche protuberanze e sono sicura che una fata ha dato a loro un nome : “ gemme !” gemme che annunciano un’incessante, puntigliosa trasformazione. Nell’erba fragile dei prati occhieggiano margheritine che muoino tra le mani se vengono tolte dalla loro verde culla. Sono le pratoline!
Nuove, chiare foglioline d’edera fanno capolino tra quelle ruvide, verde scuro che hanno superato i rigori dell’inverno; sono tante e tutte decise a conquistarsi il loro spazio di fronte al sole.
Credo che anche gli alberi secolari, importanti e sempreverdi guardino compiaciuti questo ritorno di foglioline occhieggianti di vario tipo, grandezza e colore.
Le finestre si spalancano e i balconi si adornano di fiori variopinti; i parchi si popolano di rumorose frotte di bimbi seguiti dagli sguardi amorosi e attenti di mamme che si concedono brevi soste sulle invitanti panchine.
Nonne orgogliose sospingono il loro prezioso carico nei passeggini. Cagnolini di vario tipo e taglia scodinzolano, annusano e corrono, ignorando richiami che limitano la loro libertà. Le giornate si allungano e l’arie si fa tiepida; profumi insinuanti e sensazioni nuove o rinnovate invitano a indulgere a nuovi sogni. Una strana carica di energia favorisce la spavalderia che cede volentieri il posto a improvvisi languori.
Ed è Pasqua ! C’è chi si appresta a trascorre la bella festività al lago e dovunque ci sia un punto d’appoggio o un festoso richiamo. Si programmano gite e gioiosi raduni per la Pasquetta con grigliate da godere con gli amici o con qualche parente che si incontra raramente, sollecitati dal riecheggiare di frasi che invitano all’indulgenza “dai.....almeno a Pasqua !”
Mentre tutto invita alla disponibilità di mente e di cuore, dolcemente, alcune sensazioni sbiadiscono mentre altre incalzano. Togliamo dall’armadio abiti leggeri, il sole scalda piacevolmente le membra e piano, piano e in grande fretta....
Ecco l’estate!
Giornate lunghe, bar all’aperto, affollati, risate. E poi, ancora, i raggi brucianti del sole, il fragore delle onde che si infrangono sulle scogliere o le onde pigre, morbide, lente, invitanti,che lambiscono le spiagge. La pigra siesta o l’improvviso temporale che si conclude con lo stupore dell’arcobaleno! Le tentazioni incalzano, invitano a passeggiare nel verde, nel fresco della pineta alla scoperta di un laghetto di montagna, di un ciclamino, di una malga, di un maso.
E l’insidia di notti troppo piene di stelle.......Estate ! E ne contempo la terra rinnova il miracolo eterno regalando rossi, turgidi pomodori, squisite melanzane,carnosi peperoni per imbandire le mense con sapori, colori e profumi più intensi.
E l’estate si allontana regalando grappoli polposi e invitanti che pendono dai tralci nei vigneti. E una sera, di soppiatto, l’aria si rinfresca, la consuetudine della cena all’aperti si interrompe, il sole si corica ogni sera con un lieve anticipo, i tramonti si fanno meno infuocati, e mentre l’estate sta finendo...si riaffaccia l’autunno !
L’autunno
In autunno le foglie che volteggiano nell’aria mentre i colori intorno a noi hanno una fascino nuovo. Lo scricchiolio delle foglie secche sotto i piedi ci inseriscono nella nuova atmosfera che offre magie note ed attese. A volte l’alloro profuma l’aria di casa mentre le castagne borbottano nella pentola grande e ritrovarsi in famiglia, nel nido, regala rinnovati e intimi, pacati piaceri.
L’amicizia trova conferme con festosi conviviali raduni, il verde delle foglie lascia il posto al giallo o al color ruggine che arrossa le fronde. L’incanto autunnale si insinua fin dentro di noi e ci rende partecipi di questi passaggio di emozionante bellezza.
La pioggia, la voglia di ritrovarsi, a casa, nell’intimità di più semplici attrattive.
Ed ecco..sopraggiunge l’inverno !
Molto è stato detto sui candidi fiocchi di neve, sui ciocchi che ardono nei caminetti sui conviviali incontri sul Natale col presepe e con l’albero adorno ! Natale, Le strette di mano si fanno più calorose e gli auguri....quasi sinceri! Il desiderio di essere migliori riaffiora, l’atmosfera ci avvolge e le strade si adornano mentre dalle vetrine ammiccanti tentazioni invitano alla trasgressione.
Ma il periodo rende più amare esistenze già squallide, miserie radicate, situazioni dolorose. Solitudini.... Fortunatamente in alcuni casi, che spero siano molti, affiora la voglia di tendere una mano, di porgere aiuto.
E’ Natale ! Natale in famiglia e già il giorno dopo i giovani veri, i “giovani dentro” e quelli che ancora resistono. invadono campi innevati con le gote arrossate per la gioia o per le sforzo e scendono i bianchi pendii per ritrovarsi nei caldi rifugi. I progetti per i capodanno imminente aleggiano, si delineano, incalzano pieni di genuino entusiasmo.
L’amicizia trova conferme con festosi conviviali raduni, il verde delle foglie lascia il posto al giallo o al color ruggine che arrossa le fronde. L’incanto autunnale si insinua fin dentro di noi e ci rende partecipi di questi passaggio di emozionante bellezza.
La pioggia, la voglia di ritrovarsi, a casa, nell’intimità di più semplici attrattive.
Ed ecco..sopraggiunge l’inverno !
Molto è stato detto sui candidi fiocchi di neve, sui ciocchi che ardono nei caminetti sui conviviali incontri sul Natale col presepe e con l’albero adorno ! Natale, Le strette di mano si fanno più calorose e gli auguri....quasi sinceri! Il desiderio di essere migliori riaffiora, l’atmosfera ci avvolge e le strade si adornano mentre dalle vetrine ammiccanti tentazioni invitano alla trasgressione.
Ma il periodo rende più amare esistenze già squallide, miserie radicate, situazioni dolorose. Solitudini.... Fortunatamente in alcuni casi, che spero siano molti, affiora la voglia di tendere una mano, di porgere aiuto.
E’ Natale ! Natale in famiglia e già il giorno dopo i giovani veri, i “giovani dentro” e quelli che ancora resistono. invadono campi innevati con le gote arrossate per la gioia o per le sforzo e scendono i bianchi pendii per ritrovarsi nei caldi rifugi. I progetti per i capodanno imminente aleggiano, si delineano, incalzano pieni di genuino entusiasmo.
Chi opta per il ritrovo elegante, chi anela ad un romantico rendez-vous chi propende per un conviviale incontro tra pochi, buoni amici e c’è voglia di festa. Per l’anno nuovo..fa capolino qualche saggio proposito fatto di “farò” “non farò”. E intanto arriva gennaio che scivolando verso il breve febbraio fa l’occhiolino a quel mese di marzo nel corso del quale.....il magico ciclo, ricomincia !
E la domanda si ripropone: qual’è la stagione più bella ?
E la domanda si ripropone: qual’è la stagione più bella ?
Ma "qual è" si scrive senza apostrofo!!!
RispondiEliminaAnonimo. Davvero ? - Ma non è il tronco di quale é ?. Ma può darsi che tu abbia ragione sai ! Mi informero anche da altra fonte e se ho sbagliato, mi correggerò.
RispondiEliminaPerò....dopo tutta la mia fatica per ben poarlare delle stagioni, era tutto qui quello che avevi da dire ?
Un po' squallidino, mi pare. Comunque....sono per la libertà di espressione o come in questo caso, di inespressione. Un saluto.
Anonimo - La prossima volta che non ti firmi TI CESTINO -
RispondiEliminaBuena noche mi querida amiga.
RispondiEliminaLa mia risposta?
Tutte!
"..sappiate allora che le stagioni si cingono l'un l'altra,
Ed il presente abbraccia il passato con il ricordo, e con la speranza l'avvenire"
Un fuerte abrazo para ti y buena vida......
Ps; Brava la mia Renata!
Piaccia o no, la regoletta è semplice e si trova in qualunque testo scolastico.
RispondiEliminaAlcune parole possono perdere un pezzetto alla fine sia davanti a vocale sia davanti a consonante: "uno" diventa "un" gatto e "un" amico.
In questo caso abbiamo un troncamento, e non si usa l'apostrofo. Altre possono essere tagliate solo davanti a vocale: una rimane una gatta, ma diventa un'amica. Questa è l'elisione, e ci vuole l'apostrofo.
Nel caso di "qual", espressioni come "nel qual caso", "in un certo qual modo" ci obbligano, secondo quasi tutti gli autori, e secondo l'uso corrente, a concludere che si tratta di troncamento; e quindi: qual è, senza apostrofo.
Ciao.
Il gatto delle nevi è il mio nome
Ma che bella la tua descrizione delle stagioni...
RispondiEliminaPer me la più bella è la primavera, ed è quella che mi è sempre piaciuta di più, ma tra il cambiamento climatico, che vede quasi sparire le mezze stagioni, il fatto che vivo in un isola che è sempre baciata dal sole, che oggi guardo tutto con occhi diversi come se non avvessi mai visto nulla, magari domani o il prossimo anno potrei cambiare idea.
E come dici tu, comunque sono tutte belle le stagioni, soprattutto da me!
Ciao Muccina :)
ISTHAR - Contenta che ti sia piaciuta la breve analisi. E' vero il dipanarsi delle stagioni è bello, vario e tutto affascinante. Ti leggo con piacere e auguro anche a te una buona nanna serena.
RispondiEliminaCiao Gatto -Qual è il motivo che ti spinge a puntualizzare - anzitutto -quella che (a tuo avviso) è una negatività ?
RispondiEliminaApostrofo si o no - La disputa se si debba scrivere qual'è o qual è non è risolta né dalle grammatiche, né tanto meno dalla letteratura.
http://www.mauriziopistone.it/testi/discussioni/gramm01_qual.html
questa è la fonte alla quale io ho attinto. Fonte alla quale anche tu ti sei dissetato traendo quello che preferivi. Come del resto ho fatto io.
E' comunque la prima e ultima volta che intrattengo i miei ospiti su disquisizioni estranee al contenuto del post .Sono stata costretta perché non conosco il tuo recapito di posta elettronica. Mi scuso con gli amici bloggers.
Buona serata.
Buongiorno Renata,
RispondiEliminabeh c'è uno che non legge il sentimento nel testo ma è tutto concentrato solo sulle parole.
Avrà poco da dire, poteva stare zitto, comunque limiti ne abbiamo tutti.
Vabbè non è grave, forse finita la sterile diatriba avrà cuore per dire qual è la sua stagione preferita ?
A me piaccion le stagioni di mezzo,
primavera più di tutte, e autunno.
Ma veramente quella sensazione di rinascita di sentimenti pieni di vita e voglia di stare fuori all'aperto e di contattato con gli altri e ricerca, "la stagione dei pruriti" (ma non mi riferisco agli allergici!).
E poi si augura sempre "una nuova primavera per qualcuno", non mi sovviene altrettanto per le altre stagioni !
Buongi Buongi
Buongiorno,Renata!
RispondiElimina..mmm.. la stagione più bella..
Io adoro quella sensazione di "ci siamo quasi", tipica delle stagioni intermedie..
Amo andare al mare in primavera, quando c'è un pò di freddo,ed esitare nel togliere i vestiti.. Poi scoprire che il mare dentro è caldo.. e non voler più uscire..
Amo mettere una felpa vecchia e larga quando il freddo inizia a parlare, stendermi sul divano e farmi coccolare dal plaid, dalla cioccolata calda con panna.. e magari non fa ancora così freddo!
Sì. Amo le stagioni di transizione.
Buona giornata, Renata! ^_^ un abbraccio.
ZAGARA - Un abrazo mui caliente i muchas gracias por todo tu pensamiento. Hasta luego.
RispondiElimina----------------------------------
Ciao, caro Luca, bello il tuo commento dal quale traggo la perla :
" si augura sempre "una nuova primavera per qualcuno" non mi sovviene altrettanto per le altre stagioni!"
Osservazione bella e bene augurante. " Quel "sovviene" è un tenero omaggio al bell'idioma.
Grazie e Buona giornata!
M!KA ! - bellissimo commento. hai dipinto dolci sensazioni alle quali partecipo sornionamente, con gioia da cospiratrice. Hai ragione. Le stagioni intermedie coccolano l'attesa. Buona, serena giornata.
RispondiEliminaCara muccina, che movimento nel tuo blog...da non credere...bello però vedere quanto interesse susciti. Per le stagioni a me piacciono tutte, ma in particolare quella che deve venire. In inverno fa freddo ed io sono felice ai primi accenni di primavera. In primavera desidero l'estate il caldo, il mare, le vacanze. In estate desidero la quiete dell'autunno dove tutto si riposa silenziosamente. Com'è bello vedere che tutto è in movimento, com'è bella la vita. Un bacio A.
RispondiEliminanon cè una stagione che preferisco se si guarda attentamente ( come hai fatto tu ) ogni stagione è meravigliosa, adoro andare al mare, adoro il fuoco acceso e la cioccolata calda, adoro le foglie che cadono daglia alberi e adoro l'aria fresca della primavera, io mi sento un po Marcovaldo di Italo Calvino... per certe cose ho lo sguardo incantato di una bambino....
RispondiEliminaun bacio Calendula
ALIZA -Sulle stagioni ti esprimi in un modo incantevole affermando che ami:
RispondiElimina"in particolare quella che deve venire."
E riveli quindi di amare l'attesa che adorni di belle aspettative.
Bello davvero questo atteggiamento sul quale hai impostato il tuo amore per la vita.
Non mi resta che augurarti "buena vida y alegria para siempre. Va bene ?
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CALENDULA ci dice "per certe cose ho lo sguardo di un bambino!"
A me...viene voglia di abbracciarla stretta stretta e sussurrarle piano piano :
"Non cambiare Calendula...non cambiare!" Un bacio.
Buon giorno muccina !
RispondiEliminaTutte ! L'importante è saper cogliere sempre in ogni stagione qualche cosa che ci affascini, ci emozioni, ci stupisca.
Cari saluti.
Mario
p.s.: era ora ! finalmente tra i tuoi "bloggers" c'è un eminente personaggio dell'Accademia della Crusca: Gatto delle nevi !