lunedì 22 settembre 2008

Il bell'idioma.

pubblicato su IL GIORNALE del 23 settembre 2008
pubblicato da cesare@lamescolanza.com
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Un giovane prof. che stimo mi attribuisce, (con affettuosa confidenziale cortesia) un linguaggio poco adatto ai tempi, supportando il suo convincimento con esempi del tipo : Disamina ? Non si dice più ! Obsoleto ? Meglio “fuori uso”! Perseguitato da sorte maligna? Meglio sfigato ! La fanciulla? meglio “la tipa”! Pervenuta ? lo dicono le nonne, le fanciulle dicono "arrivata! Ma io non riesco e, forse non voglio, adeguarmi. E poi che senso ha “entrare nel gregge” ?

L’ottimo amico ha messo l’accento sul fatto che non si tratta di “entrare nel gregge”, ma di decidere se voglio avere maggiori consensi. Nel qual caso si tratta di “adeguarsi ai tempi”.
Non fa una grinza, ma all’atto pratico devo arginare la facilità dello scrivere e bloccarmi per riflettere, ricostruire la frase con modalità che non mi appartengono e che in concreto, nemmeno mi piacciono. Questo è il mio pensiero e so che l’amicizia reggerà bene questo confronto comunque interessante.

Arcaica come un’ottantenne? O.K. E allora ? di cosa devo rammaricarmi? Di essere vissuta in un tempo in cui ci é stato insegnato che “idioma” é meglio di “lingua” – che “ineludibile” é meglio di “non ci si scappa” e sfortuna è più elegante di sfiga? Un tempo in cui, per mia fortuna, si imparavano a memoria i maggiori Poeti. Dovrei adeguarmi ai tempi? Di nuovo O.K. ci sto se i tempi mi consentono di affermare “non concordo con le sue parole” invece del più incisivo “non dica scemenze”.(pur ammettendo che più incisivo lo é)

Tutto provocatorio s’intende, ma anche chiarificatore. Anche per le canzoni, non era meglio “malafemmina” invece di “brutta stronza”come canta l’ottimo Masini ?
Io credo che – soprattutto per i giovani – tornare indietro quanto basta, sia un bell’andare avanti. Tornare a studiare i poeti, amare il nostro meraviglioso idioma. Questo é “auspicabile” tanto quanto un “ci spero”. No non me la sento.

Sfrondare, essere meno prolissa mi vedrà d’ora in poi sempre impegnata, ma adeguarmi per essere più accattivante NO. Scusate lo sfogo, ma sono due o tre giorni che i mie pensieri si confrontano (questa é grossa!) in singolar tenzone.

Come ho già confessato, per me é troppo tardi per cambiare radicalmente. Per migliorare, sì, c’é sempre tempo. Ringrazio l’amico professore, ma....bigio scuola ! Questa scuola nella quale i prof. frequentemente si adeguano agli studenti non é una scuola che rimpiangerei. Lode agli insegnanti che si prendono cura delle menti (come fa il mio interlocutore), e pollice verso nei confronti di quei professori che adottano un accattivante "non rompete le palle "per sentirsi meglio inseriti. r.m.

15 commenti:

  1. Carissima Renata, mi trovo completamente in accordo con quanto hai detto tu. Poi ognuno può usare la lingua come meglio crede. Certo i giovani hanno una lingua diversa più moderna e incisiva, ma quanto è bello parlare e scrivere in maniera più elegante.
    Unico appunto per i professori... loro dovrebbero comunque essere un po più puristi almeno nell'insegnamento.

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  2. Cara nonnina, stai bene come stai, non dar retta che non c'è da vender nulla.

    Si adegua chi è costretto, chi si arrende, altrimenti si lancia un ponte, una via di mezzo, perchè la ricchezza vuole che ognuno porti del suo ed entrambi ci si confronti nelle differenze.

    A me pare che più di qualche passo tu l'abbia fatto, lascia agli altri venirti incontro.

    Parole perdute ce ne sono già tante, se c'è qualche temeraria che intende portare avanti una presunta vetusta proprietà di linguaggio, ha il mio plauso.

    Comunicare, resta l'obiettivo, le parole strumento, ogni artigiano ha i suoi.

    E poi il vocabolario dei ragazzi è ben misero, perchè depauperare un bagaglio culturale noi, invece di chieder loro di adeguarsi.

    Usare uno "slang" equivale ad entrare in un gruppo, ma dovrebbe restare cosa da adolescenti, da adulti ognuno sceglie di continuo la propria collocazione, si spera senza l'influenza di un gruppo, nei gruppi ci si affaccia, si frequentano, non si subiscono più regole da branco.

    Per altro, ti sei informata ?
    Forse all'università della terza età c'è anche "Scienze della Comunicazione", potresti segnarti per un approccio "globale".

    Infine, direi che comunque, per quanto possiamo adoperarci, le nostre parole e i nostri scritti sono sempre destinati ad una "nicchia"... E penso anche ai Capi di Stato, sono quasi sempre solo un po' di giornalisti che stanno a sentirli, poi raccontano agli altri con parole loro, agli altri, tutti noi, ma solo chi è interessato !


    So che son stato prolisso, chiedo scusa, ma tanto che fà, chi non vuole, non leggerà.

    Ne chiedo venia ?!

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  3. Parlo da docente e non posso che concordare con te Renata.
    Ottimo post, ottima lingua e ottime riflessioni.
    Grazie!

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  4. Se tu usassi un linguaggio più accattivante non saresti più la nostra Muccina, ma davvero ti confonderesti nel gregge. E poi la lingua scritta è una cosa e, come dice Lucignolo, riservata a chi la sa apprezzare, quella parlata è un'altra e credo anche tu non abbia difficoltà ad adeguarti. Continua così che vai bene!

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  5. Ladyoscar, buona sera. lieta di rivederti qui a confortare i miei convincimenti. Un grazie...non è mai superfluo, vero ?
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    LUCIGNOLO ! Sempre profondo ed esauriente e gentile.
    Unico neo: non mi ci vedo come nonnina anche se mi godo da te l'appellativo per la pertinenza al discorso e per la sottintesa affettuosità.(Ma non vorrei che l'uso dilagasse)
    Noto una tua perla "Comunicare, resta l'obiettivo, le parole strumento, ogni artigiano ha i suoi."" Stupenda!
    Dici bene anche quando affermi " si adegua chi è costretto". Gradisco con gioia il tuo plauso. E ci aggiungo un abbraccio.
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    MICHELE GIORDANO - la tua autorevole condivisione, mi giuge con una bella vena affettuosa. Ricambio e ti auguro una dolce sera. A presto-
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    LUIGINA - sono contenta che la muccina possa essere gradita così com'è; con la sua propensione per la ricerca del "bel parlare". Anzi del bello scrivere perché tu sai che - parlando - e capitato anche a te di cogliermi in qualche umanissima, sanguigna, irruente reazione. Un abbraccio.

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  6. http://www.urbandictionary.com/
    ti assicuro che può essere davvero utile.

    Un abbraccio,
    GV

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  7. Buondì, oggi l'aria qui pizzica !

    Lo sapevo che la figura evocativa di nonnina non ti sarebbe piaciuta, ma sei anche questo, o no ?

    Giuro che è l'ultimo post in cui ti chiamo così, ma tu non rinnegare quello che deve esser uno dei tuoi ruoli, che è anche importante e va coltivato..., ecco forse con i nipoti, adottare il loro "slang" varrebbe la pena.

    Un abbraccio, l'ultimo alla nonnina (hihihi), e una buona giornata a Tutti !

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  8. LUCIGNOLO carissimo, insostituibile "rugainfondo".

    Non sono soltanto nonna, ma anche FIERISSIMA bis nonna di tre splendidi pro nipoti. Ma ci tengo che l'attributo rimanga circoscritto in quest'àmbito.

    Sono anche mamma, ma se l'extra comunitario mi chiama "mama" lo fa una volta sola. Ci penso io a bloccarlo.
    E' chiaro il concetto ?

    Sul blog, nella vita, in ospedale, non mi sta bene l'appellativo che pur mi rende fiera.

    Tu hai giocato e io ero stata al gioco, ma "nun me stuzzicà" perché "si me cerchi...me faccio trovà".

    Tu sei autorizzato dal mio affetto,
    ma comunque Renata e muccina mi stanno meglio.

    La muccina si è sfogata stamattina, ma ti stringe poi al suo petto con sincero e grande affetto.

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  9. Renata stamattina ti sei alzata come un peperino. A Roma userebbero un espressione più colorita :))))

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  10. ma chi l'ha detto che il tuo modo di parlare è obsoleto ? l'italiano è una lingua così ricca così bella e piano piano la stiamo svilendo, con questo gergo fintamente moderno, per me obsoleti sono quelli che per sentirsi alla moda parlano come babbuini.
    Un bacio Calendula

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  11. Buon giorno!
    Eccomi, ci sono anch'io.

    Lascia perdere, carissima e non dare retta; non hai niente da cambiare e mi pare sia evidente anche ai ciechi che tu piaci proprio per come sei e per come ti esprimi.
    Mi auguro di poter avere l'onore, un giorno o l'altro, di essere annoverata anch'io, tra gli "arcaici" fruitori di idiomi obsoleti. Sopratutto se nella stessa lista c'è la mia Renata!
    E poi perchè adeguarsi al "gregge"?
    La legge del branco (di pecore in questo caso) non mi appartiene e stimola in me un senso di ribellione; ogniuno di noi è interessante proprio perchè ha pregi e difetti propri.
    I ragazzi sono appunto "ragazzi" e tutti abbiamo giocato a cambiare le regole ed a cambiare il mondo ma io trovo che, invece, il problema sia proprio il professore che si adegua al nuovo linguaggio piuttosto che guidare i propri alunni verso la conoscenza del "linguaggio". Tutti gli idiomi si evolvono e seguire l'evoluzione, entro certi limiti, non è un male ma, il professore ( per me non sarà mai prof) non parla di evoluzione lenta, naturale e fisiologica, parla di cambiamento totale in un linguaggio che non è incisivo, è duro, semplicistico e non semplice, non necessita di particolare studio e conoscenze quindi puo anche rasentare l'ignoranza e, anche se tu nel post ne fai solo un piccolo cenno, spesso e volentieri è irrispettoso verso l'interlocutore di turno e volgare.

    Chiedo perdono alla padrona di casa ed a tutti gli amici per la mia irruenta carica in difesa dell'idioma ma soffro irrimediabilmente della "sindrome di Don Chisciotte"!

    Chissà se qualcuno dei nostri moderni ragazzi ha, per caso, letto quel libro?

    Un fuerte abrazo y mil besitos......

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  12. Ben venga il bell'idioma!!!!
    Che senso avrebbe adeguarsi al volgar verbo corrente? E poco importa se ti apostrofano per un'ottantenne, ne andrei fiera, anzi devi esserne fiera, anche perchè proprio grazie a te e a tutte le persone che non si genuflettono ad un lessico globale, che le persone curiose ed avide d'insegnamenti possono solamente apprendere l'eleganza della nostra lingua.
    Grazie Renata
    ti abbraccio immensamente

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  13. GLITTERVICTIM- sono certa che è interessante la tua gentile segnalazione e ti dico - fin da adesso - un grande grazie. A presto
    ---------------------------CALENDULA- Mi godo la tua bella, sincera solidarietà e ricambio il bacio.
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    Zagara - dolcissima Manolita che irruenza. Si sente che volevi difendere due affetti cari quali sono il bell'idioma e la tua muccina. Una sola puntualizzazione: quel prof. ha il mio profondo affetto e le sue puntualizzazioni erano tra il serio e il faceto perchè so che anche lui mi stima per come sono. Io mi sono servita dello spunto per sviscerare, chiarire, puntualizzare e anche ....sondare. Ne è nata una reazione...stupendamente gratificante.A te il mio abbraccio stritolante e caldo.
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    MISTRAL - anche per le tue parole, un po' di commozione. Amo immensamente il bell'idioma. Il nostro così ricco, espressivo denso di sfumature. Ne ho cura come di un fantolino a cui vogliono far del male. Lo difenderò strenuamente SEMPRE. Ma mi accorgo con gioia di essere in buona compagnia. un abbraccione.,

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  14. Ciao, bel blog, che ne dici di uno scambio link? Fammi sapere sul mio!

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  15. .....in ritardo. Come al solito, non posso non codividere i tuoi pensieri o riflessioni. Questa volta però devo condividere anche la risposta che il mio "amico" Mario Giordano, direttore del "Il Giornale", ti ha dato in bella/grande evidenza sulle pagine del suo quotidiano.
    Cari saluti.
    Mario

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