giovedì 26 giugno 2008

Le news su “Gente sradicata e sola”

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L'argomento "immigrazione" ha trovato - com'era prevedibile - riscontri diversificati. A riprova di ciò trascrivo l'intervento di un lettore e la mia replica.
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Giornale di Brescia 18 agosto 2006

La lettera pubblicata dalla Signora Renata Mucci. Osservatrice attenta e sensibile di varie situazioni vissute da “gente sradicata e sola” quasi, quasi mi ha commosso.

Trattasi indubbiamente di una bella lettera analitica che potrebbe diventare un’autentica premessa poetica,se la gentile signora precisasse ai lettori, dove mai finiranno i capelli tagliati dall’improvvisato barbiere. In piedi (mai visto un barbiere nella sua attivitò in altra posizione).

Dove finiranno le ciocche di tutta la “clientela” in attesa sul muretto.

Forse, alle spalle dei “clienti” ci sarà un adeguato contenitore, oppure solo la stentata distesa di verde, oppure cemento o asfalto che si auto puliscono con le prime folate pre-temporalesche che disperderanno le chiome da qualche parte nel pubblico giardino?

Molte volte anch’io, dopo aver visitato qualche parco cittadino rientro nella mia casa, disgustato e...un po’ triste ! E.M. Brescia


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La mia risposta :

Ha ragione, signor E.M.! Motivi di tristezza sono continuamente sotto i nostri occhi.

Io – per esempio – mi indigno (più che rattristarmi) quando vedo eleganti professionisti che vuotano i loro stracolmi posacenere, versandone il contenuto sull’asfalto, magari mentre sono fermi al semaforo con la loro vettura, con la spavalderia del furbacchione..

La mia diversa reazione davanti a due comportamenti, entrambi poco rispettosi del pubblico suolo, é dovuta ad una considerazione che avrebbe dovuto risultare evidente anche a lei (così pronto a fare dell’ironia sul fatto che l’occasionale barbiere lavorasse in piedi!).

Le sembrerà strano – ma il mio sguardo è molto più benevolo verso chi non ha soluzioni alternative, rispetto a chi avrebbe dovuto far sua un’educazione di facile apprendimento.
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3 commenti:

  1. Buon giorno anche quì, carissima.
    Perchè, troppo spesso, guardiamo sempre in una sola direzione piuttosto che allargare i nostri orizzonti visivi?
    Un besote...........

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  2. carissima renata, mi spiace che il signor e.m. non abbia avuto la lungimiramza di vedere che nella descrizione del barbiere, " in piedi" era legato alle parole successive, ovverosia "in piedi dietro la spalliera di una sedia sgangherata e non " in piedi dietro la luccicante poltrona girevole di un luccicante salone...
    Amen. Chi ha orecchie per intendere intenda. E poi, cara Renata, io sono come te, mi chiedo dove sono andati i capelli ma prima di tutto mi chiedo da dove sono venuti e per quello che posso, cerco di insegnare a metterli nel bidone. baci elena

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  3. ZAHXARA - ma quel che è peggio è che spesso, fingiamo di non vedere! Ma io sono convinta - e gli amici blogger lo dimostrano - siamo in molti a guardare nella giusta ottica!
    Quindi sono certa che, pian piano, a piccoli passi...........
    Muchos besitos.
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    SILVIA DELL'ISOLA - riporto la tua frase concreta, propositiva e affettuosa. "per quello che posso, cerco di insegnare a metterli nel bidone". Pian, piano.

    Un abbraccio "caldissimo".

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