Mi è stato chiesto "Sapresti parlare della ricchezza!" (:-) !
Ricordo la mia mamma che - con la saggezza imposta dai tempi - identificava la ricchezza con l’autonomia che considerava l’unica vera risorsa. Non mi sento di contestare perché anche questo tipo di ricchezza é appagante, ma essere ricco o sentirsi tale é sostanzialmente differente.
Quindi discorrendo sul tema, devo parlare soprattutto di liquidità, di una vasta disponibilità economica quindi della ricchezza che - vista come traguardo - è positiva nella misura in cui non sia inquinata dall’inciso “a qualunque costo”.
Abbiamo esempi di individui che dal niente hanno raggiunto posizioni economiche di rilievo, ma non esistono soldi facili e quel “niente” è solo apparente perchè presuppone volontà, ingegno, tenacia non comune e una buona dose di fortuna.Per chi parte con queste premesse, perseguire la ricchezza è senz’altro positivo.
Parlando di ricchezza non si può prescindere dal suo utilizzo e distinguere tra uso e spreco. Un vero signore, non spreca; qualche volta lo fa il ricco quando confonde il sembrare con l’essere dimenticando che mentre la prodigalità è meritoria, l’ostentazione è sempre un po’ stupida.Il benessere va assaporato,consapevolmente fruito, non esibito.
L’argomento spazia dall’agiatezza all’opulenza fino ad identificarsi col potere, troppo per una analisi che vuole rimanere nei confini del piacevole conversare!
Preferisco concludere con un sorriso, trascrivendo un concetto che ho già espresso in un diverso contesto. All’ alba dei miei sogni di fanciulla la vera ricchezza morale e materiale, si realizzava con “due cuori e una capanna ” ma, avanti nel tempo, trovo più concretamente appagante il motto “due cuori e...qualche capannone !”(;-))
Ma è incontestabile il fatto che le ristrettezze economiche, le rinunce e i sacrifici (specialmente se protratti nel tempo) sono un duro banco di prova anche per i sentimenti. Il denaro spesso facilita e - anche quando non risolve - aiuta. Tenuto nella giusta considerazione, rispettato e intelligentemente utilizzato é un mezzo, un ottimo mezzo per conseguire un traguardo di serenità. r.m.
Pubblicato sul GIORNALE DI BRESCIA il 10 aprile 2008.
Pubblicato su Bresciaoggi il 13 aprile 2008
Ricordo la mia mamma che - con la saggezza imposta dai tempi - identificava la ricchezza con l’autonomia che considerava l’unica vera risorsa. Non mi sento di contestare perché anche questo tipo di ricchezza é appagante, ma essere ricco o sentirsi tale é sostanzialmente differente.
Quindi discorrendo sul tema, devo parlare soprattutto di liquidità, di una vasta disponibilità economica quindi della ricchezza che - vista come traguardo - è positiva nella misura in cui non sia inquinata dall’inciso “a qualunque costo”.
Abbiamo esempi di individui che dal niente hanno raggiunto posizioni economiche di rilievo, ma non esistono soldi facili e quel “niente” è solo apparente perchè presuppone volontà, ingegno, tenacia non comune e una buona dose di fortuna.Per chi parte con queste premesse, perseguire la ricchezza è senz’altro positivo.
Parlando di ricchezza non si può prescindere dal suo utilizzo e distinguere tra uso e spreco. Un vero signore, non spreca; qualche volta lo fa il ricco quando confonde il sembrare con l’essere dimenticando che mentre la prodigalità è meritoria, l’ostentazione è sempre un po’ stupida.Il benessere va assaporato,consapevolmente fruito, non esibito.
L’argomento spazia dall’agiatezza all’opulenza fino ad identificarsi col potere, troppo per una analisi che vuole rimanere nei confini del piacevole conversare!
Preferisco concludere con un sorriso, trascrivendo un concetto che ho già espresso in un diverso contesto. All’ alba dei miei sogni di fanciulla la vera ricchezza morale e materiale, si realizzava con “due cuori e una capanna ” ma, avanti nel tempo, trovo più concretamente appagante il motto “due cuori e...qualche capannone !”(;-))
Ma è incontestabile il fatto che le ristrettezze economiche, le rinunce e i sacrifici (specialmente se protratti nel tempo) sono un duro banco di prova anche per i sentimenti. Il denaro spesso facilita e - anche quando non risolve - aiuta. Tenuto nella giusta considerazione, rispettato e intelligentemente utilizzato é un mezzo, un ottimo mezzo per conseguire un traguardo di serenità. r.m.
Pubblicato sul GIORNALE DI BRESCIA il 10 aprile 2008.
Pubblicato su Bresciaoggi il 13 aprile 2008
clèl che g'ha i franc
RispondiEliminal'è el siorasso
El Siòr l'è chel
che ghe 'nemporta
en casso.
angelo canossi
Silvia dell'Isola ci propone, per gentile attinenza, i versi del grande poeta dialettale Canossi. traduco per gli amici sparsi in tutta Italia :
RispondiEliminaChi ha i soldi..è un riccone ma il vero signore è colui che ...se ne frega!
Grazie Silvia.Un abbraccio
Ciao Cara e Saggia Amica Renata!
RispondiEliminaAnche la famosa scrittrice francese Françoise Sagan sosteneva che: è meglio piangere su una Rolls Royce, piuttosto che su una Citroèn 2CV.Così come tu sostieni, il denaro, in situazioni difficili, spesso aiuta e facilita, magari per conseguire un po' di serenità.
Tuttavia la vera ricchezza, io credo che sia quella interiore, cioè essere ricchi dentro di sentimenti, di buoni propositi e di tanto amore da dispensare.
Sempre con tanta simpatia ed ammirazione, cari saluti.
Mario
Ciao Anonimo ! comincio col dirti "ti conosco....mascherina! e il pensiero di non sbagliare raddoppia la mia gioia! Grazie per il commento, so che rubi il tempo a cose di ben altro spessore ma, come sappiamo bene, forse è tutta questione di valutazione. NOI; SIAMO PER I SENTIMEMT e"tutto il resto é ...noia"Un abbraccio.
RispondiEliminacara Renata, Mai come oggi , il denaro è l'unica cosa di cui bisogna veramente aver rispetto. Con quello che è successo in questi ultimi anni, (sto parlando dell'avvento del €uro)Bisogna essere parsimoniosi con questo mezzo che in quattro e quatrotto ci ha reso tutti precari... e non più benestanti. Mio marito è farmacista... In una (farmacia rurale) fino a qualche anno fa si poteva reputare un mestiere degno di un buon stipendio... oggi viviamo ... senza tanti grilli tra i capelli. Sono tre anni che andiamo da mia madre a fare le ferie, non abbiamo vizzi... ( Sigarette o altro) ... Abbiamo due macchine normali ... e vestiamo senza seguire la moda. Ti assicuro che a volte arriviamo a fine mese giusti , giusti. E' dura per molte famiglie che devono fare i sacrifici, anche nei confronti dei bambini... non so dove andremo a finire se non rivaluteranno il denaro.
RispondiEliminaJasna carissima, quanto buon senso e quanta dolce concretezza nelle tue parole. Tutte vere, tutte condivisibili.Perfini vivere dignitosamente è diventato - per molti - veramente difficile. Parlo di pensionati che dopo una vita appagante si ritrovano con un reddito fisso e svalutato che li mortifica. proprio quando le medicine, è meglio andare a prendere col fuori strada (se ce l'hai). E anche a piedi esci dalla farmacia come se fossi andata al supermercato.Ecco perchè ho concluso il mio post con una nota neanche tanto lontata dal vero !Grazie Jasna.
RispondiEliminaCiao Renata, stasera trovo non solo il tuo post che, come sempre condivido, ma anche commenti molto simpatici e belli.
RispondiEliminaPer la prima volta da anni, poi, sento citare Françoise Sagan, decisamente a proprosito :))
Ecco, per molti anni sono stata la personaficazione del "vero signore" come l'ha definito Silvia dell'Isola - in quel dialetto simpaticissimo.
Poi, con mio marito alle costole, ho dovuto anch'io - come scrive Jasna - fare i conti con l'euro e ridemensionarmi.
Rimane il fatto che i due cuori e una capanna non fanno per me.
Un abbraccio cara Renata!
"Rimane il fatto che i due cuori e una capanna non fanno per me." E così conclude la cara Dama il cui pseudonimo bene le si addice! Una Dama ha certamente bisogno di coreografia ma, qualcosa mi dice che "qualche capannone" si desidera quando la famosa "capanna" ha troppi spifferi!
RispondiEliminadopo aver letto il tuo articolo ho sospirato... anche su alcuni commenti mi sono trovato a commentare, tra me e me, "e già!!"
RispondiEliminaPoi ho ripensato alle parole di silvia e il risultato è che fondamentalmente me ne frego... sono ricco dentro grazie alla mia famiglia! Un bacio, un abbraccio e una buona notte "ricca" dei sogni più belli!
La cosa stupenda di questo scambio di opinioni è nell'inizio e nella chiusura. Silvia dell'Isola e Angelo dei Boschi, sono in serena sintonia.E noto con piacere che tutti, però sono disponibili verso i contenuti del post. Ho l'abitudine di concludere personalmente ogni bella conversazione e in questo caso devo dire che - a quanto è sotto gli occhi di tutti - chi se ne frega del denaro è chi non ce l'ha ! (in generale, naturalmente)
RispondiEliminaNon voglio questa vita !
RispondiEliminaLa vita stessa mi ha insegnato che i soldi sono un male per i sentimenti.
Adoro pensare che il mio amore ha superato prove difficili, ed è al di sopra dei problemi economici.
Non lo vorrei un'ammore diverso.
Trovo tipico della zona da cui scrivete questo tipo di riflessioni.
Sarò un illuso, ma quanta tristezza nel legger quel che dite.
Sarebbe meglio che i soldi, comunque, fossero l'ultimo dei problemi nella realizzazione personale e nei rapporti umani.
Buongi Buongi.
vi pongo la seguente riflessione:
RispondiEliminaallora cos'è l'amore?
1)se ci sono due cuori e una capanna e l'amore è vero, vero da starsi vicino e sostenersi, nonostante le difficoltà, l'amore, dura oltre le prove della vita! nonostante manchi la ricchezza materiale! Dura oltre qualsiasi ostacolo anche quello della malattia, l'amore puro e non egoistico!
2) se c'è la ricchezza materiale, ma non c'è l'amore vero, quello non dura a lungo o dura per finta! poggia su un pilastro senza fondamenta ...solo esteriore,perchè le difficoltà a volte per quanto tu sia ricco sono altre, e ricordiamoci che non c'è ricchezza che compri la salute (almeno alcuni tipi di salute), e li e in altre cose, si vede chi ti ama, nonostante
sia scomodo!
lasciamo perdere la cosa scontata e ovvia, che sarebbe auspicabile per tutti, amarsi e tuttavia vivere comodamente senza la lotta per il pane quotidiano, decisamente più semplice!
Caro Lucignolo , riporto un paio di frasi tue."Trovo tipico della zona da cui scrivete questo tipo di riflessioni." - "Sarò un illuso, ma quanta tristezza nel legger quel che dite." Se trovi "tipiche della nostra zona" le riflessioni che leggi sul mio blog e se ti mette tristezza leggere ciò che vi trovi inserito, hai tra le mani la più bella difesa: non frequentare ! Personalmente quando ravviso l'impossibilità di interagire, rinuncio. Tu e Jasna siete giustamente ben ancorati alle vostre convinzioni e - considerato che anch'io ho raggiunto una età nella quale è difficle cambiare - conserviamoci la stima reciproca , diamoci una bella stretta di mano ed evitiamo polemiche(possibilmente di comune accordo).
RispondiElimina-----------------------------------
A Janas ripeto quello che ho detto a Lucignolo con la precisazione, valida per entrambi che tutto può concludersi con il massimo rispetto.
-----------------------------------
Renata, io non ho bisogno di attuare alcuna difesa, non sono in battaglia, e non vado neppure all'attacco.
RispondiEliminaMolto semplicemente scrivo quel che penso, dopo la lettura di quanto hai scritto tu.
Libera espressione, spontanea, estemporanea, nessun secondo fine, nessun preconcetto.
Ho mille possibilità di interazione, solo che sono abituato a dire quel che penso, forse troppo spontaneamente, ma è una scelta di rispetto per il mio interlocutore che così mi conosce e sa cosa aspettarsi da me.
Se mi vuoi fare un invito a non frequentare più il tuo blog fallo esplicitamente.
Basta che mi scrivi "preferirei non incontrarti più nel mio spazio".
Se la metti sull'ambiguo, come hai fatto, potrebbe sembrare che sono io a non voler più dialogare con te, e così non è.
Non sono io che non voglio interagire.
A te tutti i diritti !
Parla chiaro, non lasciar spazio ad interpretazioni e vedrai che saprò capirti.
Ciao !
(conosci l'origine del saluto)
Sarei grata a Lucignolo se mi spiegasse quali frasi o quali concetti gli hanno procurato tristezza. Ho letto e riletto, ma non ho proprio trovato motivi di pianto. La zona poi di appartenenza c'entra come i cavoli a merenda. Sarei grata a Renata se non soffrisse più di tanto per queste piccole cose. Discutere è sempre positivo, alla fine la pensiamo tutti allo stesso modo,pane amore e fantasia... e l'asinello è una simpatica creatura.La sapete la storia dell'asinello greco? baci
RispondiEliminaSilvia (tesoro) ti preoccupi per il mio disagio perchè mi conosci e ti ringrazio.I nostri giovani interlocutori sono (forse) come eravamo noi alla loro età: irruenti,spavaldi e impulsivi. Noi abbiamo imparato attraverso il dolore, che bisogna diventare selettivi e cauti per non soffrire. Hai detto che il riferimento geografico "è come i cavoli a merenda" in pratica io aggiungo nel nostro dialetto "L'è na sorada". Ma loro buttano tutto sul tappeto senza troppo riflettere. Noi abbiamo imparato, loro impareranno. Non è mai conclusa l'evoluzione dell'individuo. Imparo ancora anch'io.Un abbraccio.Renata- P.S. Com'è la storiella dell'asinello greco ?
RispondiEliminaLucignolo, vuoi sapere cosa mi disturba davvero ? il cavillare continuo. Sai benissimo che intendevo dire che se un blog non ti piace puoi scegliere di non frequentarlo. Prosegui con "Se la metti sull'ambiguo..."Come faccio ad essere più chiara. Se ti fa piacere passa da me, ma se ne ricavi tristezza o se hai l'impressione di interagire con chi è geograficamente mal collocato, non entrare. E' il tuo cuore che deve consigliarti. Io posso solo dire e chiaramente che, mi stanca non riuscire a farmi capire.E adesso per favore non puntare sulla parola ring per dirmi cose intuibili. Si usano parole per esprimere concetti che dovrebbero essere benevolmente accolti. Invece (e soltanto con te e con Janas) mi capita di dover fare un esasperante va e vieni di opinioni Mi piace l'affetto, la voglia di venirsi incontro. Non vedo il blog come un'arena. ma come un'oasi nei travagli del vivere. Mi piace il tuo ciuchino e ti chiedo: fai in modo che vedendolo io possa sorridere!
RispondiEliminaJanas, non è che voglio escluderti dalle risposte ma, quello che ho detto a Lucignolo vale per te e per chiunque. Sono semplicemente allarmata al pensiero che ogni mia parola venga recepita con un significato che non era nelle mie intenzioni. Tutto qui.
RispondiEliminasono francesco, un amico di renata chirurgo della mano, che indegnamente dialoga per iscritto con la nostra insuperabile padrona di casae. e si, cara renata, anche questa volta sei in torto.ma vedi, respirando l 'aria di brescia,profondo sud,ti posso anche scusare. anche io provengo da una regione di merda , il piemonte, dove si pensa solo a lavorare produrre e fare soldi....e pagare le tasse per tirare avanti il baraccone italia. a me i soldi fanno schifo,ma sai com e', ho 2 figli, una famiglia pesante e senza quelli non campo.lavoro come un matto e tu lo sai, mi sono fatto da solo come si dice, e magari se guadagno qualche lira in piu' di quelli che fanno poco, non si sono mai impegnati e messi in gioco,ecc forse me lo merito.
RispondiEliminatotale:i soldi mi fanno schifo,ma mi servono per campare, quindi confermo e approvo quello che hai scritto....un abbraccio francesco
Ok ! messaggio chiaro.
RispondiEliminaByBy
Ciao Francesco, ti leggo sempre con piacere e ti ringrazio perchè so come sono tirate le tue giornate. Ma è stata una bella occasione che mi riconferma il tuo affetto. Basta un abbraccio ?
RispondiEliminaCara Renata avere un po' di soldi aiuta..è vero..siamo più sereni ...peccato però che la maggior parte dei ricchi...ha sfruttato qualcuno o non ha pagato in parte o in tutto le tasse..o li ha semplicemente rubati...ecco ...salvo chi li ha guadagnati onestamente..tutti quelli sopracitati sono pure sereni e contenti..questa è una beffa...cara Renata un saluto
RispondiEliminaHolden
Concordo pienamente con quello che dici nel post e vorrei aggiungere un'altra cosa: oggi la vera ricchezza si misura con la quantità di tempo libero che ognuno di noi ha da dedicare alle proprie passioni. Più tempo libero si ha, più siamo ricchi. Diciamo che non è tanto un problema di liquidità...ma di redditività :-)
RispondiElimina