Cari amici, sono certamente tra di voi la plus agé e – ignorando ciò che mi è inevitabilmente precluso – colgo i vantaggi residui. Tra questi, la speranza di poter aiutare. Lo so che la saggezza è un pettine che ci viene regalato appena abbiamo perso tutti capelli ma, lo possiamo prestare a chi li ha un po’ arruffati. Sempre che lo voglia, s’intende ! Nel mio cuore c’è uno spazio infinito riservato agli affetti ma, poche panchine ! Sostare in due, in tre al massimo in perfetta sintonia è cosa rara ! Ma, quando ci è dato di godere del privilegio....chi si muove più!
Intendo parlare di amicizia –argomento interessante e difficoltoso, ma assecondo il desiderio di provarci. Un’amica (e già dovrei precisare che il termine amica è prematuro perchè si tratta – più precisamente – di una conoscenza recente che ha tutte le premesse per trasformarsi in amicizia) un’amica, dicevo, afferma all’incirca “Se la signora X è tua amica deve essere in gamba!” e con questo ha voluto rendere omaggio alle mie scelte ma, purtroppo, non è sempre vero ! Questo è il tema che tenterò di svolgere.
Ci sono amicizie che nascono, per intenderci, sui banchi di scuola si basano su simpatie e antipatie istintive, ma generalmente reggono nel ricordo.” Era a scuola con me!” E’ incisivo e indiscutibile.
Più in là negli anni nascono rapporti che poggiano sulla disponibilità di accettare il “pacco” nella sua interezza. Si accoglie il buono e si sorvola sulla mediocrità. Si fonda sull’affetto e non pone condizionamenti. E ancora - in altri casi - ci si illude e ci si imbatte nell’amicizia effimera che incuriosisce, intriga ma poi non sboccia e - per ragioni indecifrabili - dopo l’approccio diventa asmatica e muore.
E, talvolta. Arriva l’amicizia vera, quella fatta di reciprocità a largo raggio, appagante nel dolore e nell’allegria, quella che non teme i distacchi, gli intervalli, le soste. Nasce da una premessa selettiva, reclama stabilità e la ritroviamo intatta anche dopo interruzioni forzate La più rara, la più preziosa.
E infine, attenzione al fuorviante entusiasmo iniziale. Di qualsiasi storia d’amore (e l’amicizia è una delle sue espressioni) la parte migliore, indimenticabile, si colloca all’inizio perchè è densa di palpiti e soprattutto di totale reciproca attenzione. Ma l’amicizia ha un collaudatore impietoso: il tempo! Il tempo e gli eventi inattesi, tristi o gioiosi che siano. E’ stato detto (e condivido) che molti ti saranno accanto nel dolore ma, pochi riusciranno a tollerare il tuo successo! Sentenza da prendere con le pinze , ma da non ignorare.
Intendo parlare di amicizia –argomento interessante e difficoltoso, ma assecondo il desiderio di provarci. Un’amica (e già dovrei precisare che il termine amica è prematuro perchè si tratta – più precisamente – di una conoscenza recente che ha tutte le premesse per trasformarsi in amicizia) un’amica, dicevo, afferma all’incirca “Se la signora X è tua amica deve essere in gamba!” e con questo ha voluto rendere omaggio alle mie scelte ma, purtroppo, non è sempre vero ! Questo è il tema che tenterò di svolgere.
Ci sono amicizie che nascono, per intenderci, sui banchi di scuola si basano su simpatie e antipatie istintive, ma generalmente reggono nel ricordo.” Era a scuola con me!” E’ incisivo e indiscutibile.
Più in là negli anni nascono rapporti che poggiano sulla disponibilità di accettare il “pacco” nella sua interezza. Si accoglie il buono e si sorvola sulla mediocrità. Si fonda sull’affetto e non pone condizionamenti. E ancora - in altri casi - ci si illude e ci si imbatte nell’amicizia effimera che incuriosisce, intriga ma poi non sboccia e - per ragioni indecifrabili - dopo l’approccio diventa asmatica e muore.
E, talvolta. Arriva l’amicizia vera, quella fatta di reciprocità a largo raggio, appagante nel dolore e nell’allegria, quella che non teme i distacchi, gli intervalli, le soste. Nasce da una premessa selettiva, reclama stabilità e la ritroviamo intatta anche dopo interruzioni forzate La più rara, la più preziosa.
E infine, attenzione al fuorviante entusiasmo iniziale. Di qualsiasi storia d’amore (e l’amicizia è una delle sue espressioni) la parte migliore, indimenticabile, si colloca all’inizio perchè è densa di palpiti e soprattutto di totale reciproca attenzione. Ma l’amicizia ha un collaudatore impietoso: il tempo! Il tempo e gli eventi inattesi, tristi o gioiosi che siano. E’ stato detto (e condivido) che molti ti saranno accanto nel dolore ma, pochi riusciranno a tollerare il tuo successo! Sentenza da prendere con le pinze , ma da non ignorare.
Buona giornata, per il momento vi regalo qualcosa su cui riflettere. A presto. r.m.
Cara Renata voglio farti dono di alcune frasi che mi ha dedicato mio marito. Premetto che prima di essere complici nel cuore siamo stati amici, lo considero un buon amico ancora adesso. come dici tu un buon amico è colui che c'è sempre nei momenti, più duri, un amico è colui che sa tacere ... Mentre ti concede il suo tempo per ascoltarti.
RispondiElimina"Sette anni fa ci siamo conosciuti e da allora, piano piano ci siamo sempre più avvicinati, giorno dopo giorno. Abbiamo fatto tanta strada, siamo stati forti quando la vita ce l'ha chiesto e ci siamo tenuti sempre per mano, vicini o lontani che fossimo. Ti confesso di essere entusiasta di camminare al tuo fianco tra le cose della vita: Jasna , spero che tu sia felice quanto me in questo 13 gennaio così importante".
L'innamoramento prima o poi si affievolisce, e se non si ha alla base di un rapporto complicità, stima e affetto il rapporto si sgretola come un biscotto. Alla base di tutto ci deve essere una buona amicizia. e io e Alessandro siamo sicuramente dei buoni amici.
Sei molto fortunata cara Jasna e lo è anche tuo marito ! Uniti dividete i dolori e raddoppiate le gioie. E sapete anche che non è solo fortuna, ma c'è - attenta e vigile - la vostra collaborazione e la vostra consapevolezza che vi premia, attraverso lo sguaro dei vostri deliziosi bambini.Tra le mie braccia c'è un posto per per tutti quattro. Renata
RispondiEliminaQuando è stato il momento felice?
RispondiEliminaAdesso che non siamo più nella casa
e nella mezza vasca della nostra giovinezza,
so che è stato quando l'angelo si è avvicinato.
Era alle spalle, e mi ha liberato
con il suo sguardo basso e subito totale,
con le ciglia e le unghie.
L'angelo della lezione
e della devozione
ardente e calma, l'angelo
geloso, l'angelo esclusivo
l'angelo specchio,
l'angelo amore
che mi ammonisce e sprona,
custode tenace, paziente e generoso
della mia fortuna.
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Cara Renata, leggendo questa poesia di Maurizio Cucchi, ho pensato all'amicizia come tu l'hai raccontata in questo post.
Una descrizione così particolareggiata, attenta ad ogni possibilità che mi sentirei banale ad aggiungere altro.
Riconosco l'incanto, ma anche il pericolo dell'entusiamo iniziale nell'amicizia. Un percorso è spesso difficile, se non è consapevole - appunto delle difficoltà.
E' già venuto un commento lunghissimo, penso di proseguirlo per e-mail.
Nel frattempo di abbraccio con grande affetto. A presto!
Quando è stato il momento felice ? Quando ? Cento, mille volte. La felicità non è un periodo, la felicità è un attimo! Cento, mille attimi.Grazie dama Verde. Per le belle parole, per il tempo che mi dedichi, per l'affetto che ricambio. Buona nanna, Cara Dama Verde, buona nanna. Renata
RispondiEliminacondivido tutto ciò che hai scritto..in particolare quando descrivi la vera amicizia, quella che rimane al di la dello spazio e del tempo...che non ti pensa in modo possessivo come qualcosa che gli/ti appartiene, ma come qualcosa che mi viene donato, come una attenzione che anche se non è sempre presente..sta nel pensiero! che quando non vuoi ti lascia spazio, che quando vuole e vuoi occupa tutto lo spazio,quell'intesa che scatta al primo sguardo e pensi possibile che siano passati tanti anni! quella amicizia che non finge, che ti dice anche cose che non vuoi sentire!! che il tempo non consuma! che lo spazio non cancella!
RispondiEliminaCondivido in totto il commento di Janas a questo bellissimo post, dove però ho colto una vena polemica, accentuata dall'ultima evidenziatura in grassetto, che mi ha turbato. Un abbraccio da una coi capelli arruffati, che spesso non tralascia di far notare agli amici che hanno... sporcato la tovaglia ;)
RispondiEliminaTi chiedo scusa Renata se rispondo a Luigina a proposito di questa tua frase:
RispondiElimina" molti ti saranno accanto nel dolore ma, pochi riusciranno a tollerare il tuo successo! Sentenza da prendere con le pinze , ma da non ignorare."
Perché polemica, Luigina? Succede spesso nelle pseudo-amicizie, ma anche nei rapporti in generale.
Chissà perché, è più facile condividere un problema o un dolore dell'altro, che non il suo successo o la sua gioia.
Che faccia parte della natura umana? Certo non è Amicizia.
Un abbraccio a tutte.
Cara Luigina, sono involontariamente incappata in un malinteso che ti ha colpito perché - evidentemente - il tuo percorso non ti ha mai posto a contatto con l'invidia malevola e non motivata. Ma l'invidia esiste e l'ho ricordato con il noto aforisna, evidenziato appunto in grassetto. A completamento del mio pensiero aggiungo una stupenda frase di Silvia dell'isola che recita "Se il mio amico é guercio....lo guardo di profilo!"In questo caso si tratta di sorvolare sulla fisicità, ma talvolta, chiudere un occhio sulle manchevolezze altrui è e rimane - a mio parere - un atteggiamento gentile.Salvo il caso in cui un parere sincero venga richiesto. Se ci pensi bene, la macchiolina sulla tovaglia,in un contesto peraltro positivo, dovrebbe passare inosservata.In pratica se i tuoi capelli fossero veramente arruffati, ti porgerei il pettine solo se tu me lo chiedessi. A mio avviso, s'intende !Un bacio affettuosissimo da Renata
RispondiEliminaGrazie Dama Verde. Anch'io ero tentata di dire soltanto "Perchè polemica? " ma ho preferito dilungarmi perchè mi ha colpito il fatto che Luigina abbia provato una turbativa che non prevedevo. Un abbraccio Dama Verde e ancora grazie per le tue gradite visite. Bacio. Renata
RispondiEliminaRenata, più che la sentenza mi ha colpito la sottolineatura che ne hai fatto, come se fosse indirettamente rivolta a qualcuno. Perdonami se ho frainteso e scusami se ti trascuro in questi giorni e non commento con la cura e l'attenzione che meriterebbero i tuoi post, a causa dei problemi familiari che tu sai. Un bacione
RispondiEliminaCara Luigina, a chiarimento definitivo ti invito a riguardare il post "dell'amicizia" e noterai che la frase "del pettine" e la frase del "non tollerare il successo" sono entrambe in grassetto e nessuna delle due è sottolineata.E ancora aggiungo che (purtroppo) per via di una inopportuna irruenza caratteriale non mi rivolgo mai indirettamente a qualcuno.Questo per togliere qualsiasi ombra. Com l'affetto di sempre. Renata
RispondiEliminagrazie renata per avermi portato nella stanza del cuore le amatissime amiche che ora alloggiano in hotel a tutte stelle! Sono passate nella mia vita come regali di Dio.Mariaclara, Mimì, Emilia,la contessa Elena, contessa di nome e di fatto,le mie sorelle Maria e Margherita,la dolce Cecilia dei monti: Cecilia. Ho vissuto con Cecilia la montagna, io fifona da rifugio a riugio, lei scalatrice fantastica, puntino rosso appeso che mi toglieva il fiato.Nella chiesa di Gavardo le ho cantato dall'altare
RispondiEliminaIo voglio dirti addio, Cecilia
in questa chiesa piena
del vuoto che tu lasci
qui dove ancora canta
il suono delle tue preghiere
e dove resterai, Cecilia
come un’icona dolce
disegnata nel ricordo sacro
di chi hai tanto amato
Le tue bianche montagne
si sono inginocchiate
le stai scalando allegra
con le ali
là, dove l’erica è precisa al vento
e tutto il cielo è un prato di genziane.
Dalla cima più alta delle cime
con le due mani ai lati della bocca
tu mi gridi:” non piangere, ti prego.
Sto così bene.
È tutto vero quello in cui credevo.
grazie Renata di essere arrivata ,improvvisa come una margherita a aiutarmi nel difficile compito della vecchiaia. Baci
Cara Silvia,se qualche volta ti ho invitato al sorriso, in molte occasioni tu hai sorretto i miei passi e, insieme, abbiamo reso lieve in cammino. Sei lo scrigno nel quale trovo - disponibili sempre - tesori in nicchie accoglienti. Unguenti magici per ferite inevitabili. Parole affettuosa per i momenti di abbandono, risate stupidine per il giovanile relax. Quello che serve è lì siglato e.a.b.-Recentemente si è fatto largo per raggiungermi l'affetto prezioso di un altro cuore. Dama Verde è lo pseudonimo e ti invito a dissetarti con me a questa nuova fonte di ambrosia. Bacio. Renata
RispondiEliminal'amicizia.Per me .L'amicizia.
RispondiEliminaL'amicizia più volte deludente.
l'amicizia senza parole..l'amicizia l'ho dentro e la esterno solo nei momenti particolari..
uffa un casino..
nel mio blog ho scritto due post per il mio amico Cece..
Beh..li esce il senso del mio sentimento. Ciao
Grazie Renata per avermi nominata accanto ad una persona come Silvia, il cui canto mi ha fatto piangere.
RispondiEliminaMia cara amica, Renata cara, vengo sul tuo blog e mi trovo in mondo diverso, pulito, un mondo dove si può ancora ascoltare il nostro cuore.
Vedo qui anche Holden e mi fa molto piacere, oltre ad esserne sorpresa.
Un abbraccio grande e a presto!