venerdì 29 aprile 2016

Saggezza antica

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APRILE non ti scoprire
MAGGIO...va adagio
e a GIUGNO poi, puoi far quello che vuoi

Cantilenava mia nonna, ammoniva mia mamma.
La ripeto io dolcemente. 29 aprile Brrrr!
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martedì 26 aprile 2016

L'amica lo cancella dal social, 15enne si getta nel vuoto

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La tragica notizia riportata dal Giornale di Brescia nell’edizione odierna riporta alla ribalta un problema ricorrente che non vuole porsi a lato del caso in esame, ma propone una ineludibile riflessione.

I nostri ragazzi non vengono più addestrati ad affrontale la sconfitta che può essere sentimentale, scolastica o sociale Distogliamoci rispettosamente da questa tragedia, ma non trascuriamo l’occasione per ribadire che i “NO” imposti in famiglia sono indispensabili e formativi . 

All’epoca della mia infanzia, le lacrime dell ’infantile delusione erano ricorrenti e considerate inevitabili. “Queste sono lacrime dolci – ripeteva spesso mia mamma – Quelle amare le verserai fuori dalla famiglia, nel mondo, che non è sempre benevolo !”

La sconfitta deve essere affrontata con caparbia volontà di ripresa. Rialzarsi dopo la caduta e riprendere con impegno è la giusta ribellione. “L’erba “Voglio” non cresce nemmeno nel Giardino del Re “ a ricordare che non sempre ciò che vogliamo è dato ottenere.
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lunedì 25 aprile 2016

La liberazione

Giornale di Brescia e La repubblica 26 aprile 2016
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Quel 25 aprile del 1945, IO L’HO VISSUTO e con i miei diciotto anni, finalmente in festa, sono andata ad incontrare le camionette degli americani che distribuivano cibo e felicità, e sento ancora il profumo di quella favolosa crema di arachidi, del latte in polvere e della cioccolata che “i liberatori” distribuivano alla gente affamata.

E ricordo i partigiani che - dopo aver dato il loro indispensabile, prezioso contributo alla liberazione dell’ Italia - uscivano finalmente dall’ombra per unirsi alla loro gente.

E vorrei che queste due correnti di eroico, coraggioso flusso venissero ricordate INSIEME
Vorrei vedere il tricolore sventolare su ogni balcone, assieme alla bandiera americana, a testimoniare la gratitudine di un popolo che – lacerato, oppresso e dilaniato da ogni sorta di prevaricazione per cinque lunghi anni – poteva finalmente guardare il cielo senza il terrore di verder giungere, da esso, distruzione e morte.

Io lo farò , italianamente grata fino al mio ultimo respiro ricordando l’eroismo dei partigiani che difendevano la loro terra, assieme al sacrificio di innumerevoli vite straniere immolate eroicamente per difendere la libertà !

remucci@alice.it
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domenica 24 aprile 2016

o zio Pio e la musica lirica.

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Giornale di Brescia domenica 24 aprile 2016
block notes di renata mucci

Cuffie per ascoltare musica e amore

Era il 1934 e noi abitavamo in una ampia, vecchia casa nella quale ci eravamo trasferiti per poter ospitare un fratello di papà e la sua famiglia che viveva in una situazione economica talmente difficile, da persuadere i miei genitori a tendere una mano a questi parenti sfortunati.
Lo zio Pio era buono e paziente e mi teneva spesso accanto a sé in una piccolo vano che aveva adibito a laboratorio. Aveva un manualità e una inventiva davvero eccezionale e realizzò due cuffie che collegava – con un filo che girellava pericolosamente per casa – ad un grammofono a manovella.
L’utilizzo di quelle cuffie avveniva di sera che d’inverno giungeva prestissimo perché, appena faceva buio, la mamma toglieva la brace dalla stufa e la poneva nello scaldaletto di rame che passava amorevolmente sulle lenzuola dei nostri letti e noi ci infilavamo in quel tepore con una gradevole, inconscia voluttà. Io e mia sorella dormivamo nella stessa camera che ricordo gelida e tenevamo anche la testa sotto le coperte per qualche minuto.
Ristorate sporgevamo il viso fuori dalle lenzuola e aspettavamo ansiose lo zio Pio che arrivava puntualmente con quelle due cuffie, ce le assestava sul capo e andava a caricare il grammofono a manovella per farci ascoltare le opere liriche che amava.
Conoscemmo così la Traviata, la Boheme, la Butterfly affascinate dalle tragiche vicende dei protagonisti. Io avevo all’epoca, tra gli otto e i dieci anni, ma ricordo ancora le sensazioni che mi portavano ad addormentarmi dopo aver pianto per la tragica fine delle protagoniste. ma le mie erano lacrime di commozione, non di dolore. Commozione per quanto c’è di bello nella musica e quanto può esserci di immenso e coinvolgente, nell’amore. remucci@alice.it

venerdì 22 aprile 2016

Giornata mondiale .

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La dedica.

Alla nostra madre terra, dobrebbe essere dedicato ogni nostro respiro, ogni nostra pensiero costante e grato. Questa nostra Grande Madre che, instancabile, ci offre i suoi doni chede in cambio soltanto quel rispetto che è spesso disatteso e ignorato.
Se siamo abitualmente distratti, se ci lasciamo coinvolgere dalle quotidiane pressioni esterne e interiori, facciamolo ameno oggi che è un giorno a lei dedicato. Diamo voce ad un sentimento doveroso, parliamone in casa, a scuola, pariamone con i nostri figli. facciamolo con l'intensità che è dovuta alla Terra che ci ospita, dedicandole l'amore che merita.

Tutti insieme, appassionatamente.
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giovedì 21 aprile 2016

Pensierino del mattino.


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Se già di mattina,
indugia nell'aria,
    il languor della sera
....non ti strupire.
E' la primavera !
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mercoledì 20 aprile 2016

Platone docet.

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«E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come pari e non è più rispettato; che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui; che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi e questi - per non parere troppo severi - danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà e in nome della medesima, non vi è più riguardo né rispetto per nessuno».

Platone – 427/348 – De Repubblica, libro VIII. -
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martedì 19 aprile 2016

Referendum e perpessità.

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I deludenti risultati del recente referendum hanno fatto riaffiorare titubanze e  conflittualità di interessi, che molti cittadini avrebbero voluto demandare a più alte e responsabili competenze. Il Ministero per l’ambiente, tanto per fare un esempio, dovrebbe impegnare tecnici studiosi per arginare le conseguenze che ogni intervento umano ha sulla vita e sulla salute dei suoi abitanti e decidere di conseguenza. Considerato che è inarrestabile l‘inquieta turbolenza degli elementi interni del globo terreste - che esplode  con le tragiche manifestazioni di uno tzunami o di un terremoto - dovremmo adoperarci scrupolosamente per non aggravare la situazione. La violenza di eventi diversi da quelli citati, è veramente inevitabile ? L’Homo Sapiens è davvero incolpevole ed estraneo a tutto ciò ? Questi interrogativi trovano spazio nella mia personale ignoranza che però e purtroppo, prende atto di una realtà ineludibile. Noi estraiamo di tutto dalla terra che ci ospita e dal mare che ci circonda. Abbattiamo alberi, dirottiamo il corso dei fiumi, costruiamo indiscriminatamente e spesso abusivamente, provocando disastrose frane. E mentre l’evoluzione tecnologica ha raggiunto livelli altissimi che ci consentono di esplorare il cielo, abbiamo - nel contempo - inquinato i mari e reso irrespirabile l’aria, Come conseguenza, i reparti oncologici infantili, nei nostri Ospedali accolgono vittime innocenti, sempre più numerose, ma noi continuiamo a proporre i nostri inascoltati “Perché ? “E  questo   progresso, a chi giova veramente ? renata mucci
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lunedì 18 aprile 2016

Ah, l'amore !

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L’amore è la sola cosa che si possa cantare».
Francesco Renga


E la vostra amica muccina aggiunge : 

A gran voce, sotto voce, nella gioia e nel dolore, l'amore - in ogni sua sfaccettatura - è davvero l'unico sentimento che merita di essere cantato !

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domenica 17 aprile 2016

Donne e pariità. Il lungo cammino.

Giornale di Brescia - domenica 17 aprile 2016
block notes di renata mucci

Donne e pariità. Il lungo cammino.
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In un recente confronto verbale, tra amici, emergevano – quasi vincenti – lo sconforto, la sfiducia, l’inutilità dell’impegno volto a difesa di qualsiasi ideale di emancipazione. della donna “Tanto non cambia niente!” affermava qualcuno con colpevole fatalismo. “ Non è vero ! Cambia eccome !“ Ho affermato perentoriamente e, a riprova ho elencato le recenti tappe dell’emancipazione femminile: 

1946: Le donne italiane votano per la prima volta.
1962: Viene abolita la norma che permette il licenziamento in caso di matrimonio.
1963: Le donne vengono ammesse a tutte le professioni.
1963: Viene abolito lo « ius corrigendi » che dava al marito il diritto di colpire la moglie accusata - a suo personalissimo giudizio - di aver commesso errori.
1975: La riforma del diritto di famiglia pone i coniugi sullo stesso piano di parità.
1978: Viene approvata la legge 194 che legalizza l'aborto.
1981: Vengono abrogati Delitto d’onore e Matrimonio riparatore.
1996: La violenza sessuale non è più considerata reato contro la morale pubblica, ma contro la persona.


E non è poco, pertanto l‘impegno è d’obbligo amici, perché la strada è ancora lunga e impervia, e la responsabilità deve mantenersi costante, per garantire la difesa di TUTTE le donne che, nel mondo sono ancora vittime della costrizione e della violenza. Abbandonare la lotta – anche considerando i risultati concreti fin qui raggiunti - è disonorevole e vile, e rinunciare alla speranza è colpevole e assurdo . remucci@alice.it
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sabato 16 aprile 2016

Severi con noi stessi. Indulgenti con gli altri !

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Siamo tutti molto impegnati nell’indicare agli altri cosa devono fare , mentre basterebbe mettere lo stesso impegno nell’evidenziare e correggere le nostre personali deficienze, per migliorare il mondo.
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giovedì 14 aprile 2016

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Un fiore in un bicchiere...è il mio giardino !
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mercoledì 13 aprile 2016

Non rinviare !

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Qualsiasi emozione di sincero affetto DEVE essere espressa ADESSO . SUBITO !
Un rinvio, potrebbe disturbare il futuro con l 'amarezza del rimpianto.
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domenica 10 aprile 2016

Giornale di Brescia - domenica 10 aprile 2016

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block notes di renata mucci

Ingoiare amaro e sputare dolce
(consiglio (per me) inaccettabile


Una lunga vita in lotta con elementi costitutivi della personalità e mi ritrovo, alla fine, perdente ! Grrr. 
Purtroppo, il suggerimento della mamma che mi esortava a “Ingoiare amaro e sputare dolce“ non mi ha mai convinta e con me non ha funzionato perché ha sempre evocato, la falsità. Sbagliavo ovviamente perché in certi casi, l’insegnamento può rivelarsi opportuno, ma comunque la franchezza e l’impulsività hanno ancora, in tarda età, una valenza per me insopprimibile e se ciò ha, da un lato, consolidato la stima e l’apprezzamento di molti ha, d’atro canto allontanato chi è insofferente alla schiettezza . E in qualche caso, ciò mi ha addolorato, ma mi ha anche convinto che radicali cambiamenti, anche se auspicabili, non sono possibili.

 In concreto, si può ottenere l’ attenuazione di alcune spigolosità caratteriali, ma sostanzialmente, l’indole e il temperamento in dotazione fin dalla nascita, sono destinati a prevalere. Nel bene e nel male. 

Non sarebbe giusto però dare autorevolezza al famoso e disinvolto “Sono fatto così “ che inibisce qualsiasi tentativo di miglioramento soggettivo, ma chi lotta convinto di riuscire a cambiare radicalmente “l’altro” ( con particolare riferimento al partner) farebbe meglio a dirottare la sua attenzione verso la sua stessa disponibilità ad accettare le caratteristiche fondanti di una differente personalità. Con buona pace per tutti . remucci@alice.it
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sabato 9 aprile 2016

News personai.

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Controllo occhi in Poliambulanza, naturalmente con Mauro a lato. L' occhio sinistro. è perso e dopo tredici iniezioni intravitreali NON è più trattabile. Il destro, contagiato, merita trattamento serrato, quindi speriamo che le prossime intravitreali blocchino il male.
Il coraggio non manca e la speranza nemmeno. Tutto O.K.


P.S. Se sbaglio, correggo e se non me ne accorgo spero vogiate darmi ugualmente il vostro affetto! mercie beaucoup !
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giovedì 7 aprile 2016

Il compleanno di mio figlio. sei volte nonno.

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Mio figlio compie oggi 66 anni.e io mi propongo di porgere un vecchio amarcord che ci riguarda entrambi. Auguri Maurissimo ! 


Nel 1947 compivo vent’anni ed ero già sposa. Non ancora maggiorenne, quindi ha dovuto firmare il mio papi che l’ha fatto con un bel groppo in gola e raschiandosi continuamente la gola, a denuncia del suo nervosismo. Sposa a settembre sono andata ad incontrare il mio primo inverno “da signora” con una cappottino di panno nero ,aderente in vita e svasato sul fondo e un paio di scarpine di vernice nera tacco sette (non mi è mai sembrato logico costringere il piede alla posizione verticale) e un cappellino con la mezza veletta - a pois piccolissimi- che copriva fronte e occhi soltanto. Credo di essermi sentita affascinante per la prima e unica volta. E a 23 anni fasciavo per la prima volta il mio Mauro senza rendermi conto che iniziavamo a crescere insieme. Lui era dolce e buono e io, investita del mio ruolo, ero ben decisa a dare importanza ad una certa, anche se blanda, disciplina. Lo baciavo quando dormiva, gli baciavo le manine mentre riposava, lo baciavo sul culetto quando lo cambiavo e lo cospargevo di talco. Le fasce che ancora si usavano, ma solo intorno alla vita a sostenere la schiena, le avevo confezionate personalmente, con un candido, sottile filo lavorato all’uncinetto. Ho partorito in casa con l’aiuto di mia suocera e della Tilde, un’esperta levatrice che per aiutarmi aveva legato due delle fasce all’uncinetto ai due pomoli della testata del letto. Soltanto che quando io mi ci aggrappavo per non urlare… si slegavano e mi lasciavano esausta e senza supporto. Ma infine, dopo 24 ore di faticoso travaglio, prima di udire il pianto del bimbo ho sentito la Tilde che declamava “ Sono le 19,30 del Venerdì Santo dell’anno Santo: ghe nasit en preost” (è nato un prevosto). Con il primo vagito ho sentito che la schiena non mi doleva più e sono scivolata in un sonno ristoratore, profondo e appagato. Sposa e mamma, dopo una guerra infame, credevo di aver visto tutto, credevo che più nulla avrebbe potuto capitare e sconvolgere la mia vita . Credevo di aver visto tutto......lo credevo davvero e, invece, ancora molto dovevo vedere e non sempre consolante !
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martedì 5 aprile 2016

Basta poco, ed è felicità

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Il mio Mauro e la mia stupenda nuora Ambra hanno recentemente insistito affinchè sostituissi il mio letto ormai singolo, con un comodo letto a una piazza e mezza, ma io tentennavo. "Ma dai ! - mi dicevo - sono così avanti negli anni che non so se vale la pena " ma alla fine, mi sono data una risposta convincente : "Appunto renatina, vivili al meglio questi anni e continua a sperare che siano molti ancora ! Buttati e godoti ogni attimo ! "
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Con un conclusivo "passo e chiudo " - sempre accompagnata da Ambra e Mauro ho provveduno in tal senso ed ho anche voluto indulgere all'acquisto di un comodo divano che renderà voluttuosa l'irrinunciabile pennichella.

Splendide folie di gioventù, di questa giovinezza interiore, che ancora rende sorridenti i miei giorni ! Del resto è bene dimostrare, non solo a parole, che la trasgressione è il sale e il sole della vita ! 

WOW.


domenica 3 aprile 2016

Giornae di Brescia domenica 3 aprile 2016.

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Block notes di renata mucci

La mezza brioche e il pane quotidiano.

Recentemente ho alzato un velo sulla dignitosa miseria di un lontano passato, ma mi sono poi ritrovata nella realtà di questo nostro mondo occidentale, prevalentemente consumistico e disinvoltamente incline allo spreco.

E, dal cuore alla mente, tornano le parole che la mamma ripeteva spesso : " Non dimenticare mai che Gesù scese dal suo asinello per raccogliere da terra, un pezzo di pane ! " E io non l'ho mai dimenticato anche perchè considero lo spreco una manifestazionme di superficialità, offensiva per chi è costretto a vivere in miseria. Inoltre. riciclare e favorire il riuso, riduce l'accumulo di rifiuti che vengono smaltiti danneggiando, spesso, la nostra salute.

Mentre affidiamo le nostre speranze alla legge contro gli sprechi alimentari, finalmente arrivata alla Camera, non possiamo ignorare alcuni comportamenti soggettivi e abituali, assolutamente negativi . Alcuni genitori prevengono addirittura i desideri dei loro figli con troppi giocattoli e ci sono bambini che hanno perso la gioia di desiderare. Non tutti e non sempre ovviamente, ma spesso.

Purtroppo il rammendo che può tirare avanti l’uso di alcuni indumenti , viene costantemente disatteso. Nei Bar è facile vedere che i bimbi consumano soltanto mezza brioche e mezza aranciata proprio perché non si insegna più a rispettare il cibo.

Nel contempo non si dovrebbe distogliere il pensiero da quel mondo parallelo nel quale la denutrizione è di casa e favorisce malattie e morte. Ma per ora, in questi territori chi sa pregare, può soltanto rivolgersi a Dio con queste emblematiche parole “Dacci oggi il nostro pane quotidiano e liberaci dal male !” renata mucci – remucci@alice.it

sabato 2 aprile 2016

Parliamo di autismo.

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il 2 aprile
 giornata mondiale dell'autismo,
 dovrebbe aiutarci a capire un problema 
risolvibile con l'AMORE. 
Una terapia che nasce nell'anima 
e si inietta nella mente e nel cuore di creature
 pronte ad accoglierla.
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